La Lav furibonda: “Un Comune asservito, una cosa vergognosa”
Così il portavoce della Lega Anti Vivisezione bustese Caci, da anni "in guerra" con l'UnInsubria per far cessare gli esperimenti su animali, dopo la firma della convenzione trentennale con il Comune
«Un Comune asservito, una cosa schifosa, vergognosa eticamente nei confronti di tutti gli animali… umani inclusi». Non usa mezzi termini, come suo solito, il portavoce della Lega Anti Vivisezione (LAV) di Busto Arsizio Francesco Caci. Porta il nome del mite Santo amico degli animali, ma vedere firmare la convenzione fra Comune e Università dell’Insubria senza aver ottenuto «una emerita cippa di m*****a» (testuale, parole sue) dopo anni di lotte contro la sperimentazione animale presso i laboratori universitari dei Molini Marzoli (ora trasferiti a Villa Manara) lo manda veramente… in bestia.
«Si è fatto a fine luglio per poter trovare una città distratta» accusa. Ma la città ne sarebbe rimasta fuori altrettanto probabilmente anche a novembre o marzo. In fondo sono sempre i soliti "pasionari" ad esporsi, al rischio dell’ostilità, dell’indifferenza, a difesa di chi non può parlare – nè capire i problemi etici degli umani. E Caci, tenace, continua nella sua battaglia. Ignorata la cosiddetta "risoluzione di San Francesco", ricordata ogni 4 ottobre da una piccola ma puntuale manifestazione animalista in città, che chiedeva lo stop alla sperimentazione fra le condizioni della nuova convenzione. «Altro che la trasparenza di cui ciancia il sindaco! Abbiamo sempre sostenuto l’inutilità di questo tipo di sperimentazioni, qui come altrove, anche invitando degli esperti a parlarne. Il Comune ha sistematicamente evitato di organizzare il famoso incontro pubblico che chiediamo ormai dal 2005 con la controparte impegnata nella ricerca, per confrnontare civilmente e pubblicamente le nostre posizioni. Due amministrazioni dopo, eccoci qui, con un Comune asservito all’Università dell’Insubria. Abbiamo una nuova struttura, nuovi stabulari che amplieranno la gamma degli animali da sperimenetazione: ci saranno anche le rane». Si può sorridere, ma la LAV su queste cose è sempre serissima: della serietà di chi crede con fede granitica nella giustezza morale della causa, del resto difficilmente questionabile. «Quanto a noi, non ci fermeremo e denunceremo questo stato di cose. Se la battaglia è persa la guerra è appena cominciata. E noi non possiamo fare altro che vincerla».
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