Aereo scompare nell’oceano, frenetiche ricerche in mezzo all’Atlantico
A bordo del volo AF447 di Air France da Rio de Janeiro a Parigi c'erano 228 persone tra cui dieci cittadini italiani. Il dramma probabilmente a causa di una tempesta tropicale. Sul luogo presunto della scomparsa, non coperto dai radar di terra, stanno convergendo navi ed aerei di vari Paesi
È stato forse alla fine localizzato il relitto dell’Airbus 330 di AirFrance precipitato lunedì notte nelle acque dell’Atlantico centrale mentre volava da Rio de Janeiro verso Parigi. Il disastro dopo circa quattro ore di volo, quando l’aeromobile, con 228 persone a bordo, in maggioranza brasiliani e francesi ma anche dieci italiani, non ha dato più notizie radio di sè mentre sorvolava un tratto di oceano non coperto dai radar basati a terra.
Immediate sono scattate le ricerche, da subito è stata chiara alla compagnia e alle autorità interessate la gravità dell’accaduto. Il sinistro sarebbe da ricondurre ad una violenta tempesta che inmteressava l’area del disastro, circa 1200 chilometri a nordest di Natal, a metà strada fra Sudamerica ed Africa. L’aereo volava ad oltre diecimila metri, le ultime notizie ricevute parlavano di guasti alla pressurizzazione e ai sistemi elettrici: è possibile che un fulmine abbia centrato il velivolo.
Il governo del Senegal ha annunciato che nelle sue acque territoriali è stato trovato il relitto di un aereo, che potrebbe essere quello scomparso ieri, anche se latitudine e longitudine non sembrerebbero quelli in cui doveva trovarsi il volo scomparso. Un pilota brasiliano avrebbe invece visto tracce di incendio sulla superficie dell’Atlantico lungo la rotta presunta del volo AF447. Sulla zona indicata stanno convergendo velivoli militari e mezzi di salvataggio francesi, brasiliani, spagnoli, senegalesi e statunitensi – la Francia ha chiesto l’aiuto degli Stati Uniti, che faranno tutto il possibile, come ha promesso lo stesso presidente Obama. UN mercantile francese chw si trova nei paraggi sta prendendo a sua volta parte, per come può, alle ricerche.
Questi i dispersi italiani: tre giovani sudtirolesi tra i 25 ed i 34 anni, Georg Martiner, Alexander Paulitsch e Georg Lercher; tre sono trentini tra i 58 ed i 66 anni, tutti al ritorno da una visita ufficiale: Rino Zandonai, presidente dell’associazione Trentini nel mondo, Luigi Zortea, sindaco di Canal San Bovo (TN) e Giovanni Lenzi, consigliere regionale; una donna bolognese di 55 anni, Claudia Degli Esposti. Infine, tre veneti: l’italo-brasiliana Angela Cristina de Oliveira, responsabile di un’associazione internazionale per la difesa dei diritti delle donne straniere, e suo marito Enzo Canaletti, residenti al Lido di Venezia; più il veronese Agostino Cordioli di 73 anni, che si trovava in Brasile per lavoro. Di questi ultimi tre nomi manca ancora però una conferma ufficiale.
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