Vicenda Caffè Sociale, il TAR accoglie il ricorso dei gestori

Il TAR Lombardia – IV sezione, presieduta da Adriano Leo, ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal Caffé Sociale, tutelato dai legali Enrico Candiani e Massimiliano Ferrari. contro i provvedimenti con cui il Comune aveva prima revocato (luglio 2008) e quindi annullato (gennaio 2009) l’autorizzazione all’esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande che era stata inizialmente rilasciata il 24 luglio del 2007. Alle spalle una lunga e complessa vicenda legale che ha coinvolto i gestori del locale di piazza Plebiscito, attiguo al teatro, e l’amministrazione comunale.

Il tribunale amministrativo regionale, nella sua ordinanza datata 24 marzo scorso, rileva che sotto il profilo del fumus boni iuris "il provvedimento impugnato appare… affetto dal dedotto vizio di motivazione", in particolare sull’asserita mancanza del requisito della disponibilità dei locali. La società Caffé Sociale di Adami Silvia & C. Sas aveva in effetti avuto dal gennaio 2007, dietro ordinanza del tribunale di Busto Arsizio, "la piena reintegrazione nel possesso dell’immobile e dell’azienda". Si cita anche una decisione del Consiglio di Stato secondo la quale per l’autorizzazione all’apertura di un pubblico esercizio basta la materiale detenzione dell’immobile, non già la disponibilità giuridica. Viene infine riconosciuto il cosiddetto periculum in mora stante un contratto esistente del Caffè Sociale con un’altra società: e quindi l’esigenza di non procrastinare oltre i tempi per una decisione.