Affido condiviso, il progetto di riforma parte da Varese

Le proposte per rivedere la legge hanno preso spunto dal convegno organizzato il 25 ottobre scorso a Varese dalle associazioni nate per tutelare i minori nei casi di separazione dei genitori

In data 16 febbraio a Montecitorio è stato depositato il progetto di legge numero 2209 proposto dall’onorevole Carolina Lussana e da altri co-firmatari appartenenti a quasi tutte le forze politiche, tra cui i varesini Volontè e Marantelli. Il testo si riferisce alla riforma della legge sull’affido condiviso e affonda le radici nel documento culturale del convegno varesino di Villa Recalcati del 25 ottobre scorso.
In quella occasione, infatti, le 11 associazioni aderenti ad Adiantum (tra cui Figlipersempre) focalizzarono le criticità emerse nei primi due anni di applicazione dell’affido condiviso.
«I nostri dati evidenziano che, specie nei tribunali di provincia, le percentuali teoriche che a ogni figlio è dato di trascorrere coi genitori dopo la loro separazione, non sono percentualmente mutate: in media non più dell’ 83% teorico col genitore collocatario –che ha sostituito la vecchia figura dell’affidatario- e 17% con l’altro genitore (di solito il padre). E ciò nonostante esista ormai valida documentazione medico-scientifica internazionale che dimostra quanto sia errato questo approccio» dice Elena Sartorio, psicologa di Figlipersempre.
«Anche plurime inottemperanze ai provvedimenti del magistrato abitualmente non inducono il giudice a modificare le proprie ordinanze e questo innesca una spirale di ritorsioni extragiudiziali tra i genitori: molti preferiscono farsi giustizia da sé piuttosto che affidarsi ai tribunali e così ci spieghiamo il morto ogni 3 giorni in cause separative» dicono Patrizia Cucinato e Mario Milani, del servizio mediazione familiare di Figlipersempre.
«Il genitore che sottrae il figlio non viene sanzionato ma neppure lo è il genitore assente: invece deprivazione e alienazione genitoriale sono dannose per i bambini e,ora, concetti scientifici internazionalmente riconosciuti che con questo pdl verrebbero introdotti nell’ordinamento legislativo italiano e che potrebbero stimolare gli operatori del diritto a migliorare le loro conoscenze nel campo dell’infanzia – ricorda Vittorio Vezzetti, pediatra e Responsabile scientifico della associazione, che ha partecipato attentamente all’elaborazione del progetto di legge -. Ora stiamo a vedere cosa succede in Parlamento: la strada non è in discesa visti i numerosi interessi corporativi in gioco».
Luca Maranzana, Presidente, trova motivi di orgoglio e soddisfazione: «Tra lo scetticismo di molti concittadini in meno di 4 anni siamo arrivati a discutere un PDL. Senza dimenticare che Figlipersempre (www.figlipersempre.com) è stata la prima associazione in Italia a richiedere la costituzione parte civile a difesa del minore e a ideare anche la costituzione diretta del minore contro chi attentava al suo diritto alla bigenitorialità.
Il nostro auspicio è quello di una rapida calendarizzazione di un PDL elaborato con grande cura e professionalità ma sappiamo benissimo –dopo anni di lavoro sul territorio- che questa battaglia di cultura e civiltà per l’infanzia, anche in Parlamento, sarà tutt’altro che facile».

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Pubblicato il 19 Febbraio 2009
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