Ospedale di Cuasso: “Non fu una battaglia inutile”

Nonostante i problemi odierni, il delegato della RSU, che animò la contestazione tre anni fa, è convinto che si trattò di un movimento corretto

«La situazione all’ospedale di Cuasso è effettivamente difficile. Ma, se non ci fosse stata la mobilitazione popolare, oggi quel plesso sarebbe chiuso». Non ha ripensamenti, anzi, Angelo Ferrarello, delegato RSU Cgil che visse a animò personalmente le agitazioni in difesa del presidio tre anni fa.
« Nel 2006 eravamo davvero a rischio chiusura. La direzione, soprattutto quella sanitaria, era ostile al presidio e ogni proposta che avanzavamo per rilanciare l’attività cadeva inspiegabilmente nel vuoto. Oggi, il clima è completamente cambiato: abbiamo trovato un interlocutore sensibile e interessato. Insomma, siamo fiduciosi che l’ospedale di Cuasso verrà rilanciato».

Certo, anche il delegato sindacale è consapevole dei grossi limiti esistenti oggi e che riguardano sia la struttura sia il personale: « La volontà espressa dal territorio anni fa è stata precisa e siamo convinti che l’attuale direzione aziendale lo terrà in considerazione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Gennaio 2009
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