Tasse, arriva l’aumento: “La Tasi sarà al 2,5‰””
Presentato il nuovo impianto delle tariffe comunali. Nessuna novità per l’IMU rispetto allo scorso anno ma si tratta ancora sulla Tares, la tariffa dei rifiuti. Il Sindaco: “Dobbiamo far fronte al continuo taglio dei trasferimenti statali"
Annunciato e improrogabile, alla fine è arrivato. Con il nuovo bilancio del Comune di Busto Arsizio è previsto un sostanziale aumento della IUC, l’imposta unica che tiene al suo interno IMU, TARI e TASI. «Abbiamo valutato costi e benefici di ogni scenario -spiega il sindaco Gigi Farioli- arrivando a decidere di mantenere l’IMU sugli stessi livelli dell’anno scorso, introdurre la TARI per il calcolo dei rifiuti e scegliere per la TASI un’aliquota al 2,5‰». All’aumento di tasse il Primo Cittadino associa anche il fatto che «dal 2010 ad oggi abbiamo tagliato la spesa corrente annua di 7 milioni, scendendo da 65,8 a 58». Ma con i tagli ai trasferimenti statali «e per pagare gli interessi sul debito» l’aumento è stato inevitabile.
TASI
La grande novità dell’impianto della tassazione è la TASI. La tassa, che rappresenta i servizi indivisibili forniti dal Comune, è una sorta di evoluzione dell’IMU e proprio per questo motivo la somma delle due aliquote non può superare il limite massimo di legge fissato per l’IMU. «Paradossalmente le banche non pagheranno la TASI -spiega Farioli- dal momento che hanno già il massimo di IMU mentre, sempre per lo stesso motivo, le case di lusso pagherano solo il 2%». A differenza delle imposte precedenti, però, nel caso di case con affittuari questa dovrà essere ripartita tra proprietari e inquilini e l’amministrazione ha scelto di chiedere il 70% al padrone di casa e il 30% a chi abita l’immobile.
TARI
Si tratta di un altro nuovo tipo di tassazione che muove i suoi passi dalla TARES (che l’anno scorso la città non ha deciso di applicare scegliendo ancora la "vecchia" TARSU). La nuova tassa sui rifiuti, che dovrà portare nelle casse dell’amministrazione 11,8 milioni, si compone di due diverse parti: Una fissa che è riferita ai metri quadri dell’utenza e una variabile. Quest’ultima componente, in particolare, cerca di calcolare quanta sia la potenziale produzione di rifiuti di ogni singola casa, negozio o ufficio. Per le utenze domestiche, dunque, aumenterà in base ai componenti del nucleo famigliare mentre per quelle non domestiche cambia in base alla categoria merceologica. Parte fissa e variabile si sommano trovando così l’aliquota complessiva. Ma è proprio sulla ripartizione complessiva delle aliquote che non si è ancora raggiunta la quadra. Gli uffici comunali sono arrivati a fare 33 simulazioni ma c’è chi chiede ulteriori modifiche e non è da escludere che in consiglio comunale arrivi una nuova impostazione.
TEMPI STRETTI
Bisogna però fare in fretta. Il nuovo regolamento della IUC dovrà infatti essere approvato per forza durante il Consiglio Comunale del 9 settembre. La delibera dovrà essere immediatamente inviata al ministero per non essere commissariati. Se dovesse esserci un ritardo o un intoppo di qualunque tipo per il comune di Busto potrebbe scattare le aliquote che si stanno scegliendo a Roma.
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