Le imprese varesine della “fabbrica intelligente”
Presentato il Cluster AFIL (Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia) a cui aderiscono già alcuni realtà produttive locali e l’Univa
Incrementare la competitività delle imprese manifatturiere lombarde attraverso la costruzione di una comunità stabile di imprese, Università, Enti ed Associazioni che collaborano tra loro per promuovere progetti ed iniziative di ricerca. È questo l’obiettivo di AFIL, Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia. Una sorta di grande community per l’innovazione dell’industria regionale. Realtà che si inserisce nei 9 Cluster recentemente riconosciuti e sostenuti da Regione Lombardia. Oltre a Fabbrica Intelligente: Lombardia Aerospace Cluster (Aerospazio), Lombardy Energy and Cleantech Cluster (Energia) , di Agrifood, degli Ambienti di vita, della Chimica Verde, della Mobilità, delle Scienze per la Vita, delle Smart Cities.
È in questo scenario di sostegno all’innovazione dell’industria lombarda che si inserisce, appunto, AFIL, presentato alle imprese varesine durante un incontro che si è svolto nella sede di Gallarate dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. “Il nostro scopo – ha spiegato agli imprenditori locali il Presidente di AFIL, Stefano Scaglia – è di diventare il soggetto di riferimento del territorio per la definizione delle strategie di ricerca e innovazione nel settore manifatturiero e l’interlocutore privilegiato su questi temi nei confronti di Regione Lombardia”.
Un motivo di esistenza già condiviso da 70 imprese che hanno aderito ad AFIL. Tra queste anche realtà varesine tra cui la Lati Industrie Termoplastici, la N. Benasedo, Whirlpool Europe. Realtà produttive a cui bisogna aggiungere anche 8 centri di ricerca e Università lombarde, più 12 associazioni di categoria e datoriali, tra cui la stessa Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Commenta a questo proposito il Direttore, Vittorio Gandini: “Manifatturiero avanzato, fabbrica intelligente, metodi e tecnologie abilitanti, processi di produzione sostenibile, innovazione. Sono queste le parole su cui è nata AFIL nella consapevolezza che l’individualismo, caratteristica principe del fare impresa, sta cedendo il passo ad una rete di collaborazione sempre più fitta. Fare insieme quello che singolarmente non si riuscirebbe, è questa è la cifra dell’essere cluster. Ne va della difesa stessa di un modello, quello tutto italiano del distretto industriale, che ha fatto scuola a livello internazionale e che oggi rischia di essere superato da chi ne ha, lo dico bonariamente, copiato gli elementi salienti sapendoli reinterpretare secondo le nuove sfide del mercato”.
Lo sguardo del Direttore dell’Unione Industriali (in foto) è rivolto all’Europa dove stanno sorgendo numerosi cluster industriali: “Un fenomeno – spiega Gandini – classificato e reso visibile a livello internazionale da organizzazioni collegate con la Commissione dell’Unione Europea come ad esempio il Cluster Observatory. In questa mappatura, però, l’Italia sembra essere ai margini. Ed è un paradosso, perché nonostante l’esistenza diffusa nei fatti, sono ancora troppo pochi i distretti italiani che salgono a questo livello di visibilità, preludio all’assegnazione di importanti risorse a sostegno dei territori e dei loro sistemi produttivi. È singolare che l’Italia, il Paese in cui i distretti sono nati, sia in ritardo nel cogliere le opportunità offerte ad essi da questa politica europea a sostegno dell’innovazione, che sembra studiata apposta sul nostro modello industriale. Ma l’Italia in tutta la sua ricchezza di distretti non può rimanere fuori da questi fenomeni. Soprattutto non può permetterselo l’industria lombarda che di questo modello è portabandiera”.
Da qui la partecipazione della stessa Unione Industriali a iniziative come i Cluster lombardi dell’aerospazio (di cui è capofila), dell’energia (a cui aderisce) e al distretto dell’innovazione tecnologica per la sostenibilità alimentare SiFood (Science & innovation Food district). E alla stessa AFIL. Le cui opportunità offerte alle aziende sono state così riassunte dal Presidente Scaglia: “Siamo il luogo ideale per la creazione di partnership di progetto qualificate e per la partecipazione ai bandi di ricerca europei e regionali con le migliori probabilità di successo. Garantiamo un’apertura internazionale verso imprese ed università europee, sfruttando la capacità di costruire collaborazioni con cluster omologhi di paesi esteri. Grazie all’ascolto e recepimento delle priorità di ciascuna impresa siamo in grado di delineare le traiettorie di sviluppo tecnologico nel settore manifatturiero lombardo, aiutando la Regione nella definizione di specifiche politiche di supporto all’innovazione. Grazie a un bacino di competenze di straordinaria ampiezza e alla messa in comune delle conoscenze possiamo agevolare l’accesso delle aziende a nuove tecnologie abilitanti per la crescita”.
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