Nei bunker degli aeroporti fantasma
L'area da Somma Lombardo a Castano Primo ospitava fino agli anni Quaranta un vasto sistema di aeroporti militari e strutture aeronautiche: con la collaborazione di Unex Project entriamo nelle strutture più nascoste
Decine di km di piste e strade di raccordo ormai scomparse, torrette, terrapieni paraschegge per proteggere gli aerei, alloggi e sistemi difensivi: sono alcune delle tracce del vasto sistema di aeroporti militari e strutture aeronautiche che si sviluppano sul pianoro sopra alla valle del Ticino, tra Somma Lombardo a Nord e Castano Primo all’estremo Sud. Le tracce più nascoste – per loro natura ma anche per lo scorrere del tempo – sono però i bunker: strutture difensive rimaste nella zona ma spesso poco note (per esempio perchè isolate) o addirittura invisibili.
Siamo andati alla ricerca di alcune di queste tracce, insieme al gruppo Unex Project, che sulle pagine di VareseNews ha presentato già lo scorso anno una ricerca in questa zona (che ha portato alla scoperta di alcuni resti di un trimotore Sm79 distrutto a Lonate Pozzolo).
Gli esploratori di Unex Project ci hanno accompagnato in due bunker della zona: il piccolo bunker di Cardano al Campo (unico visibile al pubblico dei tre costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale, piuttosto facile da rintracciare, nei dintorni della superstrada 336) e quello, più ampio e risalente al periodo tra le due guerre, del “Campo della Promessa”, l’aeroporto sede di aerei da bombardamento che sorgeva tra Lonate Pozzolo e Castano Primo. Quest’ultimo era al servizio anche delle famiglie degli ufficiali che abitavano in quattro ville ai margini dell’aeroporto (che sono più note e facili da individuare).
Il video racconta una giornata di esplorazioni a caccia dei bunker intorno agli aeroporti fantasma
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Bellissimo articolo anche se bisogna fare una precisazione… le case date come disponibili alle famiglie degli ufficiali non erano altro che delle case chiuse ( bordelli…) come da testimonianze di ritrovamenti, e un solo bunker facente parte del complesso è stato distrutto mentre gli altri sono ancora visibili o coperti dalla vegetazione.
Cari amici Ossi Buchi,
rispondiamo solo ora al vostro messaggio in quanto ce ne hanno appena segnalato la presenza.
Ci spiace contraddirvi ma le fonti da cui abbiamo attinto, provenienti sia da documentata bibliografia locale sia da testimonianze tutt’ora viventi, ci hanno confermato che gli Ufficiali vivevano al Campo con le proprie famiglie e non erano affatto delle case chiuse.
Ma se avete documentazione certa saremmo ben lieti di analizzarla.
Un caro saluto
UNEX Project