Cimberio – Coleman, il divorzio è definitivo
Rescisso il contratto della guardia americana che, spiega il tesoriere Coppa, «ha percepito circa il 30% rispetto all'ingaggio stagionale. La società rinuncia quindi ad azioni legali e guarda di nuovo al mercato
È terminato quest’oggi il breve e poco fruttuoso matrimonio tra la Pallacanestro Varese e Aubrey Coleman, guardia 26enne di Houston ingaggiata in estate forte delle sue precedenti esperienze italiane (a Biella) e poi protagonista di una telenovela sanitaria che ne ha provocato prima la sospensione dall’attività o ora la rescissione del contratto.
Una conclusione ormai scontata e certificata da un comunicato ufficiale della Cimberio, in cui signorilmente si augurano le migliori fortune all’atleta che con la maglia biancorossa ha giocato un totale di 12 partite tra campionato, coppa, supercoppa e preliminari di Eurolega, con 14 punti e 30′ giocati di media a serata. Nell’ultimo mese Coleman si era visto pochissimo in campo, a causa di una distorsione alla caviglia riportata nel match di Valencia cui sono seguiti numerosi esami medici: i referti non hanno evidenziato particolari problemi (salvo, appunto, una leggera distorsione) ma il giocatore ha insistito nel non voler giocare salvo due brevi apparizioni con Montegranaro e Lubiana, meritandosi anche l’appellativo di "Lazzaro" (foto in basso) in quest’ultimo match.
Con la rescissione odierna Varese ha rinunciato a un’azione legale contro il giocatore, che è stato pagato su per giù con gli stipendi dovuti sino a fine novembre, come racconta il "ministro delle finanze" biancorosso, Stefano Coppa. «Rispetto al contratto annuale – spiega il consigliere del club – Coleman ha ricevuto all’incirca il 30% dell’importo che grosso modo corrisponde a quanto dovuto per i mesi che è stato con noi. Abbiamo trovato una soluzione che soddisfa entrambe le parti: lui è libero di andare a curarsi dove preferisce e successivamente di tornare a giocare, noi invece ci liberiamo da un contratto e risparmieremo quei soldi».
Per inciso, Coleman almeno come prima tappa del dopo-Varese dovrebbe tornare in Texas e non raggiungere subito altre destinazioni cestistiche europee.
Dal punto di vista monetario comunque Coppa sottolinea che l’addio alla guardia non è un’operazione in grado di "fare cassa". «Di fatto i soldi destinati a lui sono stati utilizzati per l’acquisto di Banks, il quale ha un costo leggermente inferiore ma per cui sono state sostenute anche le spese di tesseramento, trasporto e via dicendo. Quindi non è con il taglio di Coleman che diventiamo ricchi. D’altra parte però non sarebbe stato conveniente adire ad azioni legali: avremmo dovuto aprire un arbitrato in Lega e via discorrendo, ma in questo modo i tempi si sarebbero allungati di parecchio».
Quello di Coleman dunque è il primo taglio stagionale, ma in questi giorni sono diversi i giocatori sul cui nome pende una spada di Damocle. Se Rush ora pare salvo, i due uomini più in discussione paiono Clark e Hassell che a quanto si è visto in campo faticano a convivere dal punto di vista tecnico, in difesa ancora più che in attacco. Vescovi (agli ultimi giorni da presidente: giovedì lascerà ufficialmente l’incarico) e Giofré stanno sondando il mercato per capire se la Cimberio può intervenire a tempi brevi.
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