Studenti apprendisti: all’Enaip il lavoro inizia a scuola
Sono dodici i giovani avviati al mondo del lavoro con la nuovissima formula dell'apprendistato. Formule personalizzate per completare la preparazione mentre si comimcia già a lavorare

Pietro è al quarto anno del percorso elettrico dell’Enaip. Da metà febbraio lavora, assunto con il contratto di apprendistato presso un artigiano elettrico.
Stefano frequenta la quarta del corso enogastronomico sempre all’Enaip di Busto Arsizio: anche lui da circa un mese è impegnato in un’azienda ristorativa che lo ha preso con il nuovo contratto.
Le loro sono due delle dodici storie di studio e lavoro rese concrete dalla profonda innovazione dello strumento dell’apprendistato. Non è stato facile giungere a definire questo tipo di contratto che abbina cultura e lavoro, in un’ottica di collaborazione stretta tra enti di formazione e mondo economico: « Una collaborazione che qui a Enaip già abbiamo da molti anni – spiega la direttrice del centro di viale Stelvio Rina Sartorelli – La nostra offerta poggia su un congruo numero di stage in azienda e noi collaboriamo molto con il territorio».
In base al sistema duale, il ragazzo può concludere il periodo di formazione direttamente in azienda, sommando la doppia anima, teorica e pratica, grazie alla sinergia tra la scuola e il datore di lavoro: « In questo modo – sottolinea la dirigente – ogni singolo studente avrà un percorso personalizzato che ci imporrà di rivedere anche la nostra organizzazione oraria per venire incontro alle esigenze dello studente lavoratore».
Sabato mattina e anche domenica, quindi, potranno essere giornate di studio in aula per questi ragazzi che, finito il percorso scolastico, prenderanno la qualifica e, direttamente, il contratto d’assunzione.
L’apprendistato è riservato ai giovani tra i 15 e i 25 anni che entrano nell’organizzazione con uno stipendio che rappresenta il 60% della retribuzione il primo anno, il 65% il secondo e il 75% il terzo, con l’eventuale quarto all’80%.
Per Pietro, dunque, si tratta di completare gli ultimi mesi di scuola: per sette mesi sarà inserito nel sistema duale per cui sarà a scuola a concludere la formazione soprattutto nell’ambito della diagnostica dei guasti mentre poi lavorerà in azienda a realizzare quadri elettrici per quasi 500 ore.
Per Stefano, invece, si è aperta l’opportunità di assistere lo chef in un’azienda ristorativa: in classe perfezionerà la sua preparazione sia affinando le competenze in cucina sia studiando nuovi menù e le tecniche di risposta alle esigenze della clientela.
Una volta entrati nel sistema duale, la Regione trasforma la “dote scuola” prevista per gli studenti in “dote tirocinio”
«Il patto formativo viene sottoscritto tra i due soggetti – spiega Rina Sartorelli – : la scuola garantisce le competenze acquistate fino a quel momento mentre l’azienda si assume il compito di concludere la formazione pratica. Nel rapporto che unisce ente formativo e azienda, poi, ciascuno farà la sua parte per assecondare la crescita professionale dello studente che arriverà a ottenere la certificazione finale e poi otterrà il contratto di assunzione».
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