Farioli risponde a Centinaio: “Su Accam critiche irricevibili”
Dopo il duro attacco di Legnano sulle dimissioni del presidente di Accam, il sindaco bustocco fa alcune precisazioni sulla vicenda
In seguito al comunicato diramato ieri dall’Amministrazione comunale di Legnano, il sindaco Gigi Farioli tiene a precisare quanto segue: «Leggo solo ora il comunicato che giunge dal sindaco di Legnano in merito alle vicende Accam. Non posso che constatare con sconcerto e meraviglia che tale comunicato pare assumere più la forma di una, ai miei occhi, sterile polemica e del maldestro tentativo di cercare di sollevare polemiche e di menare fendenti a destra e a manca».
Il sindaco si riferisce ai toni marcati delle critiche sollevate da Legnano: «Non posso certamente nascondere, insieme con la mia personale e umana delusione, anche una meraviglia tale da non farmi riconoscere il collega sindaco di Legnano. Chiunque abbia con onestà intellettuale seguito gli eventi degli ultimi mesi e soprattutto delle ultime settimane non può che ammettere e constatare che il sottoscritto e l’Amministrazione comunale di Busto Arsizio hanno sempre anteposto l’interesse comune, e in particolar modo, la coerente azione a tutela della società, dell’ambiente, della salute, delle professionalità in gioco, dell’occupazione, ad ogni inutile ipocrita, ballerina scelta estemporanea».
Il primo cittadino di Busto Arsizio sottolinea anche che non c’è stata né negli ultimi mesi, né negli ultimi giorni «alcuna dichiarazione o presa di posizione del sottoscritto che abbia additato responsabilità e colpe a chicchessia. Tutti sono a conoscenza delle lettere e insieme delle posizioni coerenti e responsabili assunte dall’Amministrazione comunale di Busto Arsizio anche nelle ultime settimane. Ciò che mi sta e ci sta a cuore è il presente e il futuro delle persone, sia direttamente, sia indirettamente coinvolte nelle scelte, ed è per questo e solo per questo che, adempiuti tutti gli obblighi e gli impegni a cui ci eravamo reciprocamente responsabilizzati, nella giornata di venerdì scorso ho sollecitato Accam a presentare e sottoporre ipotesi e scenari certi e consapevoli. Proprio perché non si gioca, né si è superficiali sul presente e sul futuro della vita, della salute delle persone e delle società che persone stesse coinvolgono direttamente e indirettamente».
Di fronte alle dimissioni motivate di Emilio Cremona dalla carica di presidente di Accam Farioli spiega che «non potevo che chiedere approfondimenti e ulteriori necessità di scelte urgenti proprio per quegli obiettivi dichiarati e a parole condivisi da tutti. A maggior ragione, in un momento come questo, vigilia di scadenze elettorali che porteranno a cambi di responsabilità».
Di fronte all’accusa di aver mandato ai tavoli Paola Reguzzoni al suo posto, sempre sollevata da Legnano, risponde: «Non ho dedicato trent’anni della mia vita alla politica e alle istituzioni e dieci anni al servizio del Comune di Busto, in qualità di sindaco, per nascondermi dietro a un dito o lasciare ad altri responsabilità e difficoltà senza fino in fondo tentare di risolvere al meglio. Non mi appartiene il costume, purtroppo assai diffuso, di lanciare inutili, pericolosi e velenosi strali, piuttosto che lasciare ad altri patate bollenti che, trascorso inutilmente ulteriore tempo, potrebbero risultare addirittura incandescenti».
Precisa anche come è nata la convocazione della riunione di venerdì che Farioli addebita al collega di Gallarate Edoardo Guenzani: «Ringrazio il sindaco, presidente del comitato di controllo analogo, Edoardo Guenzani, che, altrettanto consapevole della bontà e della sincerità delle iniziative assunte, come si evince sia dalla mia lettera di invito, che dalla sua di convocazione, mi ha chiesto immediatamente di estendere l’incontro anche ai componenti del comitato controllo analogo, richiesta che responsabilmente ho ritenuto di accogliere».
Infine una riflessione sull’appuntamento di venerdì per fare il punto su Accam, al quale Legnano ha già fatto sapere di non voler partecipare: «Un mio vecchio maestro sosteneva che chi vuole case di vetro deve impegnarsi a non lanciare sassi; lo faccio anche oggi, anche, non fosse altro, per non rispedirli al mittente. Venerdì mi auguro che tutti siano animati dallo stesso spirito e, senza pregiudizi, né mettendo impropriamente le mani avanti, aiutino la società, i cittadini e il territorio a trovare la migliore e più responsabile delle soluzioni, con in testa il presente e il futuro della società, dei comuni, della salute, dell’ambiente e, lasciatemelo dire, dei molti lavoratori coinvolti, che, meno di tutti, si meritano questo spettacolo indecoroso e inaccettabile».
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