Ad Auschwitz con il Treno della memoria, il racconto dei protagonisti
Vi proponiamo il racconto di uno dei protagonisti, Stefano Dozio, consigliere comunale di Cardano al Campo e Giovane Democratico
Pochi giorni fa un gruppo di giovani della provincia di Varese (fra loro gli studenti del Liceo Tosi di Busto e un alcuni Giovanei democratici) ha partecipato al viaggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil “Treno della memoria” per visitare i campi di concentramento. Vi proponiamo il racconto di uno dei protagonisti, Stefano Dozio, consigliere comunale di Cardano al Campo e GD.
Quando Natale Carnelli mi ha proposto di partecipare al Treno della Memoria, nella mia testa si sono sovrapposti migliaia di pensieri. Sapevo non sarebbe stato un viaggio come gli altri. Una in particolare la domanda più importante Come è stato possibile tutto questo? Come si è potuto concretizzare in maniera così efficace un progetto talmente illogico? Ero pieno di domande ed aspettative pervase dalla paura di non poter capire emotivamente quanto fosse realmente accaduto. Ora di ritorno da questa fantastica esperienza che mi ha certamente arricchito voglio porgere dei ringraziamenti e degli auguri.
Innanzitutto ringrazio l’organizzazione del Treno della Memoria che dall’alto di 12 anni di esperienza ha saputo gestire in maniera impeccabile più di 600 persone tra studenti e adulti sparsi tra pullman, carrozze e hotel, il vostro coinvolgimento e la vostra gestione ha permesso a tutti di potersi immergere nella triste memoria.
Un grazie speciale va ai miei compagni di scompartimento e di viaggio e chi mi ha permesso di partecipare, grazie ai giovani amici del Borgorino (Stefano, Ilaria, Federico e Alice) ed il guardia-porte Vittorio, grazie per avermi sopportato e aver condiviso non solo le passeggiate in una splendida piovosa Cracovia, il lambrusco a pranzo e cena e lo stinco da “Ogniem i Mieczem”, ma anche le profonde riflessioni sull’olocausto, la partecipazione politica, la meritocrazia e le pari opportunità.
Non posso non ricordare tutti i ragazzi ed i professori del Liceo Scientifico Tosi con i quali ho condiviso eterne partite a scopone nella carrozza Q (nelle quali non vi ho mai fatto vincere!), numerosi canti (da Albachiara a Bella Ciao) e una nottata di riflessioni sui razzismi, l’integrazione, il rispetto tra gli uomini, il giusto/sbagliato, il senso della vita e dunque come fare memoria oggi affinché la cruda storia non si ripeta.
È stato piacevole sentirvi rispondere alla domanda “Cosa è stato per voi più toccante?” e scoprire chi si è soffermato sul libro fatto da 1milione di nomi di ebrei sterminati, chi è rimasto attonito dalla vastità di Birkenau, chi dalle tonnellate di capelli, chi dai tacchi, chi dai vestiti dei bambini o dalle protesi dei malati destinati alla morte, o chi non ha provato particolari emozioni.
Tornato a casa, però, mi martella un pensiero costante: la campagna di disinformazione nazista attraverso la quale veniva mostrata una realtà completamente falsata. Il blocco dove Mengele eseguiva esperimenti nascosto da un falso ospedale o una vasca per la raccolta di acqua piovana con dei finti trampolini per far apparire la vita nei campi una vacanza. Questo mi induce a riflettere su come ieri e oggi i governatori possano strumentalizzare l’informazione ed i fatti. Per esempio, quale sia la verità nascosta sotto la morte di Giulio Regeni, dunque il trinomio: informazione, trasparenza ed onestà.
Grazie a chi ha reso questa esperienza speciale e a chi ha vissuto il Treno auguro che possa, ognuno nel suo piccolo, farne memoria con coraggio. Un augurio va ai giovani cardanesi e tutti i giovani e meno giovani, affinchè anche loro possano vivere il “Treno della memoria”.
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