Sarà il verso del lupo a salvare le prede dalla strada
È stato presentato oggi il progetto “road kill” che consisterà nel posizionare dissuasori al bordo delle strade trafficate e di maggior passaggio per evitare incidenti con fauna selvatica
Il predatore diventa salvezza per la preda: se in Toscana e Umbria gli ululati dei lupi hanno abbattuto a quota zero il numero di incidenti stradali con fauna selvatica, in Lombardia sarà il più temibile dei predatori ad essere registrato e mandato in onda all’arrivo delle auto sulle statali con animali nelle vicinanze.
Quel predatore è l’uomo: voci di cacciatori registrate, con cani che latrano in lontananza, serviranno a salvare la vita ai tanti cerbiatti che ogni notte attraversano le strade dell’Alto Varesotto provocando gravi incidenti stradali. L’ultimo in ordine di tempo – ma di cui si ha notizia, perché in realtà ne avvengono molti altri che non vengono denunciati – è avvenuto a Valganna qualche giorno fa: il motociclista vede il capriolo, che si ferma, fa per sorpassarlo, ma il selvatico gli salta praticamente addosso. Risultato: capriolo morto, e centauro ferito.
Ma questo è solo un esempio, perché molto spesso sinistri come questi avvengono di notte quando gli animali si spostano per mangiare o riprodursi.
Allora ecco che Comunità Montana valli del Verbano da tempo ha pensato a come intervenire e con un progetto totalmente finanziato da Fondazione Cariplo, e oggi presentato alla stampa: si posizioneranno sei dissuasori acustici e luminosi in altrettanti posti di attraversamento della fauna selvatica.
La prima fase è consistita in uno studio sui punti di attraversamento, poi sono state messe fototrappole nascoste per registrare i passaggi degli animali.
Ora siamo alla fase successiva, quella del posizionamento degli strumenti che consistono in un rilevatore di velocità per le auto e in un megafono: se il veicolo non rallenta dopo un segnale luminoso rivolto agli automobilisti, ecco che parte il rumore che spaventa gli animali e li fa correre verso il folto del bosco.
L’esperto Federico Pianezza è stato di recente in Italia Centrale dove questo strumento, realizzato da una ditta di Bologna, funziona: «I frutti sono arrivati e gli incidenti nei tratti in cui è stato applicato questo dissuasore sono praticamente spariti», dice.
Da noi il lupo non c’è. O meglio, quei pochi di cui si ha notizia sono stati investiti rispettivamente dalle parti di Somma Lombardo quattro anni fa e da un treno a Zenna – già in territorio Svizzero – due anni fa. Quindi la “voce” del predatore per antonomasia non è proprio una presenza frequente nei nostri boschi. Ma quella di cani da caccia, e dei cacciatori, quella sì.
Il progetto vede anche la collaborazione della Onlus Oikos – era presente Martina Spada – che si occupa di rilevare la presenza degli animali sul territorio e realizzare la campagna informativa destinata alle scuole guida e alle forze dell’ordine, oltre che ai cittadini, con spot e mini video Verranno coinvolte anche le scuole cosicché i ragazzi alle prese col foglio rosa, ma anche col motorino sapranno come comportarsi quando vedono quelle strane lucine a bordo strada: sapranno che nelle vicinanze è presente un animale selvatico e dovranno quindi rallentare.
Per il presidente dell’ente Giorgio Piccolo, presente al lancio del progetto assieme all’assessore Carlo Molinari, che ha curato il progetto: «L’iniziativa, realizzata dai nostri uffici tecnici, va nell’ottica della sicurezza delle persone e degli animali, nel rispetto della biodiversità. Sicuramente si tratta di una importante ricaduta sul territorio in termini di sicurezza stradale».
Se il tema dovesse far sorgere qualche dubbio, stiamo parlando di numeri e cifre importanti che dipendono fondamentalmente dalla crescita numerica di fauna selvatica nelle nostre aree boschive.
Nel territorio di Comunità Montana valli del Verbano si va da una decina di incidenti stradali con selvatici registrati nel 2000 fino ai 120 e più del 2014. Tradotto in cifre si tratta di oltre 800 incidenti in 15 anni costati alla Regione 308.000 euro. A livello Regionale il costo per gli indennizzi stradali dal 2004 al 2012 è di 2.800.000 euro.
Il maggior responsabile dei danni, sempre a livello regionale e nel periodo in questione è il cervo (1.375.861 euro), seguito dal cinghiale (710.000) e poi capriolo, volpe, altri ungulati; la sola nutria è costata quasi 100 mila euro.
Senza contare i danni per lesioni ai conducenti o trasportati vittime di incidenti con animali coinvolti.
Nel progetto sono previsti anche interventi per il salvataggio di anfibi, con la realizzazione di sottopassi e il posizionamento di un’apposita cartellonistica.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.