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Nel mondo del baratto, dove tutto si paga (ma senza soldi)
Un vaso costa 5, un libro 2, un paio di scarpe 10. Euro? No, crediti. E' il mondo del baratto, una realtà che conquista sempre più persone e che per la prima volta è arrivata in città
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Un vaso costa 5, un libro 2, un paio di scarpe 10. Euro? No, crediti. Perché nel mondo del baratto tutto ha un prezzo, ma nessuno parla di soldi. Ogni prodotto viene comprato grazie al valore di quelli che si è pronti a scambiare e così alla fine ognuno torna a casa con qualcosa di nuovo, ma nessuno ha speso neanche un centesimo.
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Una pratica, quella di barattare, che martedì 12 luglio per la prima volta ha contagiato Busto Arsizio grazie all’incontro tra il Liceo Crespi e il sito www.coseinutili.it che ha organizzato il primo “swap party” in città. Per tutta la mattina all’interno della scuola è stato allestito il mercato dove scambiarsi oggetti ancora in ottimo stato ma che al vecchio proprietario non servono più. «Funziona così: -spiegano le volontarie- quando una persona arriva viene assegnato un valore in crediti ai prodotti che consegna. Poi, in base a quanti crediti si hanno a disposizione, si può scegliere qualcos’altro da quello che hanno portato gli altri». E se non c’è niente che interessa? «I crediti possono essere spesi poi sul sito».
Sul solo portale di Coseinutili.it la pratica del baratto ha consentito ad oltre 6.000 persone di scambiarsi complessivamente 74.ooo oggetti muovendo un valore di oltre mezzo milione di crediti. «Il baratto non solo permette di salvare dalla spazzatura prodotti ancora in ottimo stato -spiegano- ma permette anche a chi è in difficili situazioni economiche di monetizzare le proprie capacità». Tutto può essere barattato, dai centrini fatti a mano fino alle vaschette di more che una signora ha portato al Crespi e se a fine giornata avanza qualcosa «inscatoliamo tutto e consegnamo alle associazioni di beneficenza».
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