Staminali, Reguzzoni: “No allo Stato dei divieti”
L’imprenditore ed ex capogruppo alla camera della Lega spiega la sua posizione: “Siamo ad un passo da importanti scoperte per cure, non fermiamoci”
No allo "Stato dei divieti": sulle terapie a base di cellule staminali occorre una liberalizzazione. E’ l’appello che Marco Reguzzoni, ex capogruppo della Lega alla Camera, fondatore del Biocell Center con le sue due sedi a Busto Arsizio e a Boston, rivolge al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Questo è uno Stato per morire, non è uno Stato per vivere», attacca Reguzzoni, intervistato dal sito Piazzo la Notizia. «Ci sono staminali "etiche", che non toccano l’embrione. Nonostante tutto c’e’ chi si oppone e fa di tutto per fermare la scienza. Noi non ci stiamo!»
I "nemici" della ricerca, secondo Reguzzoni, «sono i soliti: le grandi industrie che non hanno interesse a investire; i grandi gruppi finanziari, che quindi non hanno interesse a finanziare; la burocrazia che si comporta come al solito in maniera becera, perché è nemica delle novità, facendo danni per ignoranza». «Io mi sento di dire al ministro – prosegue – così come a tutti i gangli dello Stato da cui dipendono i via libera alla nostra attività, che noi siamo una generazione che non può essere condannata al declino, alla decrescita, siamo ad un passo dal risolvere il dramma di molte malattie. Insomma, si "liberalizzi", si dia la possibilità di progredire».
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