L’alternanza scuola-lavoro spiegato dagli studenti
Il resoconto di "due settimane" di lavoro degli studenti dei licei dei Tigli, tra scoperte, esperienze, delusioni ed emozioni
Vecchia conoscenza per molti istituti tecnici, nuova realtà per il Liceo di Viale dei Tigli. Con il passare degli anni, l’alternanza scuola-lavoro si sta confermando un progetto vincente.
Nato nell’anno scolastico 2006/07 per volere dell’attuale Dirigente, è proseguito con successo per i successivi sette anni.
Ma in cosa consiste l’alternanza scuola-lavoro? L’esperienza dura due settimane, dalla fine di gennaio o dalla fine di febbraio. La prof. Frachelle si occupa della parte organizzativa. E’ lei che contatta telefonicamente i tutor aziendali disposti ad accogliere nella loro struttura gli studenti. È un’attività impegnativa: richiede tempo e disponibilità … e gli studenti? Anziché raggiungere la scuola, i ragazzi di 3 e 4 H ogni mattina si dirigono nell’ente/azienda, rispettando gli orari pianificati con i tutor aziendali per un totale di 30 ore settimanali. C’è una grande varietà di campi lavorativi tra cui poter scegliere: economico, giuridico, medico, amministrativo, socio-educativo…
In base alla scelta, a ogni studente viene assegnato un professore come “tutor,”la cui materia è inerente al campo lavorativo scelto. E’ a lui che quotidianamente il ragazzo deve inviare il resoconto della giornata lavorativa. I compiti pomeridiani però non finiscono qui: tutti gli alunni devono scrivere anche alla prof. Frachelle che, essendo la responsabile dell’alternanza, interviene per risolvere eventuali problemi. Ma l’alternanza non è solo fotocopie e bricolarge. E’ un’ esperienza lascia in noi una traccia. Per ognuno, l’alternanza ha significato qualcosa di diverso: soddisfazioni, delusioni, complimenti e rimproveri. Qualcuno ha anche scoperto i suoi talenti, tracciando la strada del proprio futuro. C’è anche chi – raramente, per fortuna – ha avuto a che fare con colleghi poco competenti o con ambienti lavorativi poco stimolanti. In ogni caso tutti hanno imparato qualcosa. Lavorare con degli adulti permette di crescere dal punto di vista delle relazioni interpersonali. Non è facile dover lavorare con qualcuno appena conosciuto. Si impara così anche ad autogestirsi e a divenire più autonomi, trovando soluzioni a problemi senza interpellare e magari infastidire i “colleghi”oberati di lavoro.
Al termine delle due settimane, ogni ragazzo è valutato tramite un’apposita scheda con dei criteri ben definiti, compilata dai tutor aziendali: autocontrollo, capacità di gestire situazioni autonomamente, accuratezza del lavoro svolto… L’intero progetto si conclude con una relazione redatta dagli studenti e valutata dal tutor scolastico.
Ma in cosa consiste l’alternanza scuola-lavoro? L’esperienza dura due settimane, dalla fine di gennaio o dalla fine di febbraio. La prof. Frachelle si occupa della parte organizzativa. E’ lei che contatta telefonicamente i tutor aziendali disposti ad accogliere nella loro struttura gli studenti. È un’attività impegnativa: richiede tempo e disponibilità … e gli studenti? Anziché raggiungere la scuola, i ragazzi di 3 e 4 H ogni mattina si dirigono nell’ente/azienda, rispettando gli orari pianificati con i tutor aziendali per un totale di 30 ore settimanali. C’è una grande varietà di campi lavorativi tra cui poter scegliere: economico, giuridico, medico, amministrativo, socio-educativo…
In base alla scelta, a ogni studente viene assegnato un professore come “tutor,”la cui materia è inerente al campo lavorativo scelto. E’ a lui che quotidianamente il ragazzo deve inviare il resoconto della giornata lavorativa. I compiti pomeridiani però non finiscono qui: tutti gli alunni devono scrivere anche alla prof. Frachelle che, essendo la responsabile dell’alternanza, interviene per risolvere eventuali problemi. Ma l’alternanza non è solo fotocopie e bricolarge. E’ un’ esperienza lascia in noi una traccia. Per ognuno, l’alternanza ha significato qualcosa di diverso: soddisfazioni, delusioni, complimenti e rimproveri. Qualcuno ha anche scoperto i suoi talenti, tracciando la strada del proprio futuro. C’è anche chi – raramente, per fortuna – ha avuto a che fare con colleghi poco competenti o con ambienti lavorativi poco stimolanti. In ogni caso tutti hanno imparato qualcosa. Lavorare con degli adulti permette di crescere dal punto di vista delle relazioni interpersonali. Non è facile dover lavorare con qualcuno appena conosciuto. Si impara così anche ad autogestirsi e a divenire più autonomi, trovando soluzioni a problemi senza interpellare e magari infastidire i “colleghi”oberati di lavoro.
Al termine delle due settimane, ogni ragazzo è valutato tramite un’apposita scheda con dei criteri ben definiti, compilata dai tutor aziendali: autocontrollo, capacità di gestire situazioni autonomamente, accuratezza del lavoro svolto… L’intero progetto si conclude con una relazione redatta dagli studenti e valutata dal tutor scolastico.
Caro lettore, detto questo, lei è invitato all’incontro che si terrà presso il Liceo di Gallarate
mercoledì 5 giugno, Alla presenza di professori, genitori e tutor, gli alunni la renderanno partecipe
della loro esperienza e delle loro emozioni. Il tutto è naturalmente condito da un buffet di pizze,
aperitivi e salatini. Non si può proprio mancare! Non rimane che ringraziare la preside Luisella
Macchi, la prof. Frachelle e tutti coloro che hanno dato un contribuito alla realizzazione di
questo progetto. La speranza è che in futuro molti più studenti abbiano la possibilità di vivere
un’esperienza simile. E ora, da gran lavoratori, vi salutiamo, e ci andiamo a goderci una meritata
pausa caffè.
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