
Gli affreschi e la brughiera, Ferno apre il “tesoro” di Santa Maria
La deliziosa chiesa campestre, a poca distanza dalle reti di Malpensa, è un gioiello poco conosciuto. Il FAI l'ha inserita nei percorsi di visita per le Mattinate di Primavera

Gli studenti dei licei di Gallarate portano alla scoperta del gioiello storico e artistico di Ferno, la chiesetta campestre di Santa Maria, con i suoi affreschi risalenti al Medioevo e al Cinquecento.

Una iniziativa condotta nell’ambito della VI edizione delle “Mattinate FAI d’Inverno“, promosse dal benemerito Fondo Ambiente Italiano, che alle Giornate di Primavera ha affiancato man mano anche nuovi appuntamenti per scoprire il patrimonio dei territorio.
Santa Maria è un vero, piccolo gioiello, tanto prezioso quanto sconosciuto ai più. Il piccolo edificio sacro, costruito in parte in ciottoli, in parte in mattoni, si trova sul ciglio del pianalto che un tempo dominava la brughiera e che oggi invece guarda le piste dell’Aeroporto di Malpensa. Menzionata per la prima volta intorno al 1300 da Goffredo da Bussero, la chiesa campestre si ritiene sia di origine tardo longobarda e comunque già presente intorno all’anno Mille. Rinnovata nel corso del secolo XIV, conserva al suo interno pregevoli affreschi tardogotici e rinascimentali, tra cui una stupenda rappresentazione dei Magi (o secondo altri studi, delle tre età della vita).
A dispetto della collocazione accanto all’aeroporto, il piccolo edificio mantiene un fascino ancora rurale (è comunque circondato dai boschi). Le visite – nei giorni 29, 30 novembre e 1 dicembre dalle ore 9.00 alle 12.00 – sono curate dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo delle Scienze Umane di Gallarate (classi 3^ B). La realizzazione dell’iniziativa sul territorio ha visto la fattiva collaborazione della Pro Loco di Ferno che – grazie anche alla dislocazione della nuova sede, vicinissima alla chiesetta (è una delle “case delocalizzate“) – per l’occasione si è resa disponibile a fare da punto di ristoro e di appoggio ai Ciceroni con tè caldo e biscotti per tutte e tre le mattinate. Tè e biscotti saranno offerti anche ai bambini delle classi della scuola primaria e secondaria che si recheranno in visita al monumento.

Govedì 30 alle ore 10.30 anche il sindaco di Ferno, Filippo Gesualdi, e l’assessore alla Cultura, Sarah Foti, sono venuti in loco per portare un saluto ai Ciceroni del Liceo, agli studenti delle scuole fernesi in visita e a tutti i presenti (nella foto: i due amministratori con i ragazzi del liceo, i responsabili FAI e la professoressa Rossella Calloni).
Grazie alle Delegazioni FAI attive su tutto il territorio nazionale saranno aperti, gratuitamente e in esclusiva, 200 meravigliosi tesori, poco conosciuti e spesso chiusi al pubblico, in 120 città d’Italia. Nella zona dell’Alto Milanese la scelta ha valorizzato soprattutto le chiese “minori” e campestri: oltre a Santa Maria di Ferno, sono interessate dalle visite quella della Madonna in Prato e l’oratorio di San Rocco a Busto, oltre alla chiesa conventuale di Santa Maria della Misericordia a Magnago.
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