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Alafaci, Ravasi e Santaromita sulle strade del tricolore
Sabato 30 a Darfo Boario si disputerà il campionato italiano. Percorso nervoso, adatto agli specialisti delle classiche. Al via anche i "nostri"
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Sarà il circuito bresciano di Darfo Boario ad assegnare la maglia tricolore 2018 del ciclismo professionistico su strada, il riconoscimento nazionale più prestigioso per le corse in bicicletta.
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Sabato 30 giugno, sulla distanza dei 233 chilometri, quasi tutti i grandi nomi dell’Italbici proveranno a sorprendere gli avversari e a conquistare una corsa che negli ultimi anni è stata appannaggio – nell’ordine – di Vincenzo Nibali (doppietta), Giacomo Nizzolo e Fabio Aru, che però rinuncerà a difendere il titolo.
Alla gara bresciana prenderanno parte anche i tre corridori professionisti del Varesotto attualmente sotto contratto e cioè Eugenio Alafaci, Edward Ravasi e Ivan Santaromita. Quest’ultimo è anche uno dei pochi iscritti ad avere già vinto il Campionato Italiano: “Santino” riuscì nell’impresa nel 2013, in Val di Non, nella giornata più bella della sua carriera (nella foto in alto).
La vittoria di Santaromita permise di dare continuità a una storia, quella del Varesotto tricolore, che in meno di un secolo ha visto i successi anche del “solito” Alfredo Binda (poker tra il ’26 e il ’29), Severino Canavesi (’45) e Daniele Nardello (2001).
A prima vista, guardando il percorso di gara, i tre corridori di casa nostra non sembrano tagliati per un ruolo di primo piano, anche se la condizione con cui Santaromita e Ravasi si presentano al via è tutt’altro che disprezzabile. Il giovane “Eddy” ha sfiorato il podio finale alla Adriatica Ionica Race, la corsa a tappe del Nordest nel quale il 24enne di Besnate è stato secondo nella tappa regina (Passo Giau) e quarto alla fine, pagando a caro prezzo una foratura negli ultimi chilometri della quarta frazione. La gamba però c’è eccome, ma Ravasi dovrà probabilmente affiancare Diego Ulissi, compagno nel Team UAE e uno dei grandi favoriti per il tricolore.
Anche Santaromita è uscito bene dalla “Adriatica”, gara nel quale è stato 12° assoluto, il migliore della sua Nippo-Fantini Vini, penalizzato anche da una cronosquadre non tra le migliori. Il 34enne valceresino ama – e non potrebbe essere altrimenti – la prova unica di campionato italiano, non è certo tra i favoriti ma potrebbe avere un po’ di libertà d’azione.
Chi invece ha meno “gamba” in questo momento è Alafaci: la “locomotiva di Carnago” è da poco rientrato alle corse, ha affinato un po’ la condizione all’Adriatica ma è chiaramente lontano dal top di forma. La Trek-Segafredo sarà alla partenza con cinque effettivi – seppur di valore – e potrebbe affidarsi principalmente a Brambilla e Felline.
Il tracciato di gara si presenta nervoso e punteggiato di strappi non lunghi ma impegnativi, con la salita dell’Erbanno che arriva ad avere una pendenza del 17%. Otto i passaggi sotto il traguardo di Darfo Boario dove difficilmente si vedrà una volata di gruppo: tutto lascia pensare che gli uomini “da classiche” possano avere buone possibilità di vittoria, e in questo senso il nome di Ulissi (insieme a quello di Moscon) è tra i grandi papabili. Ma è chiaro che con Nibali in giro, nessuno degli altri può stare tranquillo. La gara terminerà intorno alle ore 16 di sabato 30.
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