Piccoli Comuni, nei mille borghi lombardi 34 tesori gourmet da 1,5 miliardi di euro

Tutti i 34 prodotti lombardi a denominazione di origine (Dop e Igp) nascono nella rete dei piccoli comuni con 14 formaggi, 10 salumi, 2 olii extravergini di oliva, 4 prodotti ortofrutticoli e altri 4 prodotti di varia natura

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Valgono più di 1,5 miliardi di euro le 34 tipicità agroalimentari DOP e IGP riconosciute dall’Europa e custodite negli oltre mille piccoli comuni lombardi. È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione del convegno “Comunità e territori per il futuro della Lombardia: produzioni di qualità e turismo per lo sviluppo dei Piccoli Comuni” con Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia; Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola; Fabio Rolfi, Assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi; Lara Magoni, Assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda; Pietro Foroni, Assessore regionale al Territorio e Protezione Civile; Massimo Castelli, Coordinatore Nazionale ANCI Piccoli Comuni.

In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale su dati Istat a gennaio 2018 – i borghi con meno di cinquemila abitanti sono 1055, pari a quasi il 70% delle amministrazioni locali, e rappresentano più del 60% del territorio. A livello provinciale, a Bergamo sono 167, a Pavia 164, a Brescia 134, a Como 117, a Cremona 103, a Varese 90, a Sondrio e Lecco 71, a Lodi 53, a Mantova 40, a Milano 35, a Monza Brianza 10. La nostra – sottolinea la Coldiretti Lombardia – è la seconda regione italiana per numero di piccoli comuni, dietro solo al Piemonte.

Tutti i 34 prodotti lombardi a denominazione di origine (Dop e Igp) nascono nella rete dei piccoli comuni con 14 formaggi, 10 salumi, 2 olii extravergini di oliva, 4 prodotti ortofrutticoli e altri 4 prodotti di varia natura tra cui ad esempio i pizzoccheri della Valtellina IGP. A questi si aggiungono i prodotti agricoli tradizionali come il Fiorone della Valsassina realizzato a Morterone in provincia di Lecco, che con 35 abitanti è il più piccolo comune della Lombardia, o il riso che è coltivato anche a Villa Biscossi, 76 abitanti in provincia di Pavia.

Il Fiorone della Valsassina di Morterone e il riso di Villa Biscossi sono solo alcuni dei prodotti agricoli custoditi nei piccoli comuni lombardi ed esposti a Milano in occasione del convegno su comunità e territori.All’hotel Gallia a Milano – continua la Coldiretti – in mostra anche le mele di Valtellina IGP coltivate a Sernio (474 abitanti in provincia di Sondrio) e le pere mantovane IGP cresciute a Borgofranco sul Po (759 abitanti in provincia di Mantova), il Formai de Mut dell’Alta Val Brembana DOP proveniente da Valleve (133 abitanti in provincia di Bergamo), il Bitto DOP di Pedesina (41 abitanti in provincia di Sondrio e secondo comune più piccolo della Lombardia), il miele varesino DOP di Agra (410 abitanti), il Salame di Varzi DOP di Rocca Susella (214 abitanti in provincia di Pavia), la Formaggella del Luinese di Rancio Valcuvia (937 abitanti in provincia di Varese), l’olio Laghi Lombardi DOP di Sale Marasino (3370 abitanti in provincia di Brescia), il Grana Padano DOP di Orio Litta (2056 abitanti in provincia di Lodi), il Salva Cremasco DOP di Trescore Cremasco (2870 abitanti in provincia di Cremona) e il Quartirolo Lombardo DOP di Palazzo Pignano (3786 abitanti in provincia di Cremona).

A livello italiano – continua la Coldiretti regionale – il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei comuni con meno di cinquemila abitanti, conservate nel tempo dalle 279 mila imprese agricole presenti nei piccoli borghi con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. Un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici – conclude la Coldiretti Lombardia – che potrà essere promosso anche grazie alla legge 158/17 che mira a valorizzare i piccoli comuni attraverso misure per favorire la diffusione della banda larga, la promozione dell’agroalimentare a filiera corta, il turismo di qualità. La legge punta su una dotazione di servizi adeguata, sulla cultura, sulla manutenzione del territorio, sulla tutela dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio edilizio pubblico.

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Pubblicato il 04 Ottobre 2018
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