L’autonomia arriva nell’agenda di Governo, crescono le pressioni dalla Regione
Oggi è stata inviata dalla Commissione speciale per il riordino delle Autonomie della Lombardia una lettera a tutti i parlamentari, senatori e deputati, per sensibilizzarli sull’importanza dell’autonomia
Si avvicina il momento in cui la discussione sull’autonomia delle regioni entrerà nel vivo dell’agenda di Governo e anche dai territori aumenta la pressione sull’esecutivo per dare concretezza alle richieste sostenute, in alcuni casi, anche da referendum che hanno coinvolto i cittadini.
Oggi è stata inviata da Milano una lettera inviata a tutti i parlamentari, senatori e deputati, per sensibilizzarli sull’importanza dell’autonomia e del regionalismo differenziato e sulla necessità di dare concretezza in tempi rapidi al percorso avviato dopo il referendum del 22 ottobre 2017 con il Governo nazionale, che tratterà il tema in occasione del Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo 15 febbraio.
A predisporla e inviarla questa mattina è stato l’Ufficio di Presidenza della Commissione speciale per il riordino delle Autonomie della Lombardia composto dal Presidente Mauro Piazza (Forza Italia), dal Vice Presidente Alessandro Corbetta (Lega) e dal Consigliere Segretario Giuseppe Villani (PD), che hanno evidenziato come “una sana autonomia è la chiave per rafforzare una visione unitaria del Paese, non formale ma fondata su un impianto di chiara ispirazione costituzionale, in grado di stimolare ogni Regione a migliorare la qualità della propria azione amministrativa. Ci troviamo pertanto davanti a un’occasione storica per tracciare e percorrere finalmente la strada maestra per quel cambiamento profondo dell’Italia, troppo spesso annunciato e rimasto nel limbo delle pie intenzioni”.
L’Ufficio di Presidenza della Commissione ha allegato alla lettera tutta la documentazione prodotta dal Consiglio regionale lombardo fin dall’inizio dell’iter del processo d’applicazione dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, unitamente ai dibatti d’Aula, “a dimostrazione di come tutte le forze politiche oggi rappresentate nell’assemblea regionale lombarda sostengano con convinzione la richiesta di autonomia”.
“Con l’introduzione del regionalismo differenziato –aggiungono Piazza, Corbetta e Villani– le Regioni dovranno dimostrare di gestire le nuove competenze meglio di quanto fatto dallo Stato centrale, nell’ottica di generare risparmi e garantire servizi migliori ai cittadini. Non saranno perciò ridotte le risorse che assicurano la solidarietà nazionale: in altre parole, non vi sarà nessuna “secessione dei ricchi” come paventato strumentalmente da qualcuno. Non è quindi in gioco –concludono i componenti dell’Ufficio di Presidenza della Commissione- una partita tra Nord e Sud, tra chi ha avuto di più e di meno, bensì l’inizio di un percorso per modernizzare ed efficientare l’impianto istituzionale dello Stato italiano”.
Infine l’appello ai parlamentari “è il momento del coraggio e della verità: appoggiare il percorso del regionalismo differenziato significa investire sull’unità e sullo sviluppo del Paese”.
La Commissione speciale Autonomia della Lombardia ha in questi mesi avviato anche degli specifici momenti di approfondimento con altri Consigli regionali italiani che già sperimentano particolari forma di autonomia su alcuni ambiti e materie specifiche, il primo dei quali si è tenuto nell’ottobre scorso a Udine con il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, dove è stata dedicata particolare attenzione ai temi della gestione della fiscalità locale, della tutela della salute, dell’istruzione e della motorizzazione civile.
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