I 50 mila giornalisti di Varesenews
L'analisi di un "grande vecchio" (non ce ne voglia!) della comunicazione, Pier Fausto Vedani, sul rapporto del nostro giornale con i lettori. Spesso sono loro che fanno la notizia
Mi ha colpito per la ricchezza di notizie, per il tranquillo e documentato spirito critico con il quale è stato redatto e pure per la forza delle immagini che lo accompagnano, già di per se stesse ricche di una valenza notevole in termini di informazione precisa. Parlo del servizio giornalistico sui grandi lavori nella zona di Arcisate redatto da un nostro lettore, il cui intervento conferma la validità del rapporto che da tempo Varesenews ha instaurato con le decine di migliaia amici che si è creata e che le hanno assicurato la supremazia anche aritmetica tra i nostri mezzi di comunicazione.
Un rapporto che si basa su un coinvolgimento credibile, autorevole, nella vita della comunità insubrica, comunità che resisterà, anzi diventerà ancora più importante, nel momento in cui i tagliatori di teste romani decimeranno le amministrazioni provinciali, oggi considerate scandalosa causa di sperperi gestionali.
Scelta vincente in campo editoriale quella di Varesenews che ha visto parecchi tentativi di imitazione peraltro non premiati e che è destinata a durare nel tempo perché costituisce un esempio, raro, di democrazia là dove editori, grandi e piccoli, a volte sono costretti a contorsioni per apparire accettabili in situazioni che evidenziano chiarissimi indizi di conflitto di interessi, situazioni che spesso si risolvono a loro danno.
A indurre all’errore o a far cadere in tentazione coloro che a vario titolo operano nel campo di un’informazione rivoluzionata dalla esplosione del web sono i rapporti con il potere, le suggestioni ideologiche, le presunzioni e le arroganze di un mondo istituzionale che è convinto di far credere alla gente di essere non solo infallibile, ma anche al di sopra di ogni sospetto. Stare dalla parte di questa gente significa candidarsi all’affondamento certo, alla sconfitta davanti alle generazioni nuove, nel rapporto con persone che hanno capito la portata della svolta gigantesca di una informazione fondata sulla reale partecipazione democratica.
Varese qualche problema se lo è ritrovato, anche nell’era leghista, alla quale però al Carroccio non possono essere appioppate responsabilità in campi dove di fatto non ha potuto mettere piede e dove perseverano vecchie concezioni in tema di autoritarismo e di infallibilità. Come in campo sanitario e accademico.
Ma mi sto allontanando dall’obiettivo che mi ero riproposto, sottolineare cioè la validità del rapporto di Varesenews con i suoi lettori. E’ un legame che non ha raggiunto la perfezione se a volte presenta qualche negatività là dove si sviluppano contrapposte valutazioni in ordine ai problemi esaminati: qualcuno infatti si rifugia nell’anonimato di facciata- nella sostanza non ci riuscirà mai- non comprendendo che perde assolutamente di credibilità, quindi non raccoglie mai consensi. Sono pochissimi questi lettori e possono avere ragioni valide per non farsi riconoscere, ma devono essere incoraggiati a far parte compiutamente della scatenata banda di Varesenews e dei suoi amici.
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