Huawei lancia il nuovo sistema operativo HarmonyOS
A prescindere da come evolverà la situazione Huawei, che insedia l'americana Apple come seconda produttrice al mondo di smartphone, si mette ai ripari da un eventuale ritorno del blocco alla collaborazione con le aziende americane
Tempi di latenza ridotti al minimo, disegnato per potere essere installato su ogni tipo di device, dagli smartphone alle auto, e soprattutto open source. Si chiama Harmony OS ma, al di là delle innovazioni, il principale significato del sistema operativo presentato all’HDC 2019, la conferenza per gli sviluppatori di Huawei, è tutto politico. Rappresenta infatti la risposta dell’azienda cinese alla guerra commerciale intrapresa nei suoi confronti dall’amministrazione Trump.
L’inquilino della Casa Bianca accusa Huawei di avere un legame troppo stretto con il governo di Pechino e teme che lasciarla partecipare alla costruzione delle reti 5G in Europa possa consentire alle spie cinesi un accesso ad un’infrastruttura così strategica. Ed è per questo che sta cercando di combatterla sul piano commerciale, nel quadro di un più ampio contrasto tra Usa e Cina vissuto a colpi di dazi. Il primo passo è arrivato la scorsa primavera, con il divieto per le aziende delle Tlc americane di collaborare con quelle cinesi. Una posizione inasprita nei giorni scorsi da Trump, con il divieto per le agenzie governative americane di acquistare prodotti per le telecomunicazioni made in China che entrerà in vigore che dal 13 agosto .
A prescindere da come evolverà la situazione Huawei, che insedia l’americana Apple come seconda produttrice al mondo di smartphone, si mette ai ripari da un eventuale ritorno del blocco alla collaborazione con le aziende americane. Che avrebbe significato in prima battuta l’impossibilità di installare sui propri device Android il sistema operativo per smartphone più diffuso al mondo. Un ritorno alla posizione della scorsa primavera da parte dell’amministrazione Trump, questo il messaggio politico sotteso alla presentazione di oggi, sarebbe dunque meno efficace. Perché, dovesse arrivare, Huawei avrebbe in casa la soluzione.
In realtà, l’impressione è che al momento la funzione di Harmony sia soprattutto di deterrenza. Come scrive Il Post, durante la presentazione è stato detto che il nuovo SO sarà installato su “prodotti intelligenti con uno schermo”. Una definizione vaga, che lascia intendere come la prima opzione rimanga quella di continuare la collaborazione con Android. Che sia possibile lo si vedrà col tempo. Intanto, però, arriva la risposta di Huawei a Trump. Azienda cinese che afferma sostanzialmente di essere pronta a fare a meno del sistema operativo di Google. A Mountain View sono altrettanto pronti a rinunciare al terzo produttore mondiale di smartphone?
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