Ugo Marelli, presidente al grafico Don Milani di Tradate

Il docente di italiano allo scientifico GB Grassi è stato nominato a presiedere la commissione dell'indirizzo grafico pubblicitario

Ugo Marelli, professore di italiano allo scientifico G.B. Grassi di Saronno è stato nominato presidente al grafico pubblicitario Don Milani di Tradate. Esperto di comunicazione, collabora da anni con il quotidiano La Prealpina, si interessa di tutto quanto fa cultura e socialità 

 
 
Cos’è per lei l’esame di maturità? 
Si tratta di un momento importante: una svolta nella vita a cui dare il giusto peso. Almeno così l’ho vissuto io (nel lontano 1976) e l’ho visto vivere allo stesso modo da diverse generazioni di studenti. E’ come uscire da un porto sicuro e determinato, quello della scuola
superiore, per passare al mare aperto, dove le scelte vanno fatte in prima persona e dove la responsabilità, che si è formata sui banchi delle superiori, incomincia a diventare una guida attiva e costante.
 
Come si deve preparare uno studente?
Per vincere bisogna fare fatica e lavorare molto, e così per superare l’esame di maturità. Studiare a fondo, seriamente, avere, soprattutto, capacità di utilizzare in modo autonomo le materie in cui ci si è cimentati nei cinque anni delle superiori
 
È severo?
Come presidente, il mio ruolo è quello di mediare tra le parti: i docenti interni, i docenti esterni e gli studenti. Tocca ai docenti  non tanto essere severi ma giusti, comprensivi, sereni. E di solito sono
sempre stato fortunato: ho sempre trovato colleghi eccezionali. Anche quando le scelte non sono state favorevoli agli studenti.
 
Cosa non deve fare uno studente e cosa lei non tollera?
Non deve prendere le cose alla leggera: questo non mi piace. E non deve vendere fumo. Come dico sempre ai miei studenti, le cose uno le sa o non le sa: fingere di sapere non è serio, nè si può sapere tutto.
 
C’è una parte del programma che predilige?
Insegno letteratura italiana e latina, quindi le due materie le prediligo e la mia attenzione va ad esse (anche se lascio ampia autonomia ai colleghi) Se devo scegliere, penso a Dante, un po’ troppo
lasciato a margine, ma fondamentale. Penso a Montale, Ungaretti. Ecco, non ho mai sentito uno studente che porti alla maturità autori come Ignazio Silone o Piero Chiara: entranbi grandi, ognuno nel suo ruolo. E per lo scritto, mi piacerebbe che la preparazione sul tema giornalistico fosse un po’ più precisa (ma forse questo è dovuto al fatto che scrivo su un giornale da oltre vent’anni…)
 
Quanto deve durare un colloquio orale?
Dico sempre ai miei colleghi, in tono burlesco, che noi docenti dipendiamo dal Ministero dell’Istruzione e non dal Ministero di Grazia e Giustizia: non dobbiamo far confessare nessuno. Un esame fiume non ha senso; a volte, però sarebbe interessante poter ampliare il discorso con qualche allievo davvero preparato bene; in altri casi, si capisce che si cade nel tentativo di far confessare una preparazione poco efficace. Tuttavia, direi che un’oretta di colloquio è abbastanza per
saggiare la preparazone del candidato
 
Un consiglio ai ragazzi che incontrerà
Mi si permetta la citazione letteraria. "Il principe di Condè, la notte prima della battaglia di Rocroi, dormì sereno, perchè era affaticato e perchè aveva già predisposto tutto." Direi la stessa cosa
per i candidati. Lavorate sodo nei giorni precedenti, ma non affaticatevi il giorno precedente la prova. E la sera prima niente camomilla, e calmanti: un buon film comico rilassa molto ma molto di
più. 

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Pubblicato il 14 Giugno 2012
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