Portato davanti a una buca nel bosco: “Se parli con i carabinieri finisci qui”

I carabinieri di Luino hanno arrestato un 38enne della zona, accusato di aver fatto bruciare l’auto alla ex compagna e di aver aggredito un testimone.L’arresto è avvenuto sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari d Varese.

La storia, lunga, di stalking durata almeno due anni ai danni della donna di 40 anni di Laveno Mombello ha come epilogo l’incendio dell’auto della vittima affidata secondo i militari comandati dal capitano Alessandro Volpini agli “amici” dell’uomo, finito in carcere dopo numerosi episodi vessatori.

Ma c’è dell’altro, perché nell’ordinanza viene contestato allo stalker anche il sequestro di persona ai danni di un vicino di casa che avrebbe potuto parlare ai carabinieri per svelare particolari importanti della indagini. L’attentato incendiario all’automobile della ex, avvenne infatti quando l’arrestato di oggi era in regime di carcerazione domiciliare e non poteva quindi uscire di casa. La sera in cui l’auto venne data alle fiamme, però, S.B., considerato il mandante dell’incendio, non era in casa.

Forse il vicino vide qualcosa e per questo venne organizzata una missione punitiva ai danni del possibile testimone trattenuto nell’auto di un complice e portato in un bosco di fronte a una buca: «Questa è per te se parli coi carabinieri», gli avrebbero detto, puntandogli un coltello alla gola.
Questa mattina sono scattate le manette anche per questo reato. I militari hanno eseguito le ordinanze di misura cautelare servendosi anche di unità cinofile che a cada di uno degli indagati hanno trovato anche della droga.

I RETROSCENA DELLE INDAGINI – Una donna, il rifiuto e la vendetta