Altri guai per l’aggressore del sacrestano
Disposta la carcerazione preventiva anche per una serie di altri episodi tra cui le intemperanze in pronto soccorso. Polizia impegnata anche in controlli a sorpresa da parte nelle zone sensibili della città
Mercoledì la squadra investigativa del Commissarato di Gallarate ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Luigi Lamanna, italiano di 57 anni (già detenuto in carcere per l’aggressione al sacrestano), indagato per minaccia aggravata, danneggiamento, porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere per aver minacciato con un coltello il medico di guardia del pronto soccorso cittadino ed aver danneggiato la porta dello studio medico, lesioni personali aggravate, minaccia ed interruzione di pubblico servizio per aver aggredito e minacciato di morte un infermiere dell’ospedale cittadino, turbando la regolarità del servizio pubblico.
Inoltre, l’uomo è indagato per furto aggravato di un cellulare (con minaccia aggravata e lesioni personali verso gli impiegati di un negozio di telefonia accortisi della provenienza illecita dell’apparecchio, ai quali il cinquantasettenne italiano si era rivolto per la cancellazione dei dati), furto aggravato di un Ipad all’interno di un negozio della zona.
Sempre lui è anche in carcere per minaccia e lesioni personali entrambi aggravati dalla discriminazione ed odio etnico nei confronti del sacrestano della basilica cittadina di Santa Maria Assunta. L’ultimo episodio risale alla scorsa settimana (venerdì 18 ottobre), quando Deodatus Nduwimana è stato nuovamente aggredito davanti ai figli, davanti alla basilica, senza riportare lesioni gravi. Ad agosto, invece, il sacrestano si era lussato la spalla perché l’aggressore lo aveva spinto a terra.
Inoltre, è indagato anche per oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti degli agenti del intervenuti per sedare una lite in cui era coinvolto.
Mercoledì 23 ottobre è stata attuata dal Commissariato anche una serie di controlli straordinari nei punti nevralgici della città, la stazione ferroviaria, le vie limitrofe del quartiere di Sciarè ed un esercizio commerciale di via Torino.
L’attività di prevenzione è stata coordinata dal commissariato ed espletata in collaborazione col reparto prevenzione crimine di Milano, alla Polfer ed alla polizia locale.
Cinquantotto le persone identificate, di cui venti con precedenti di polizia. Nello specifico, tre volanti della polizia hanno controllato i documenti di una dozzina di ragazzi e ragazze nella zona antistante il sottopassaggio della stazione, a Sciarè. Tra i controllati anche un minore di origine marocchina, fuggito da un centro di accoglienza sloveno e riaffidato alla famiglia.
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