Tutti uniti contro le mafie, senza forse
Il chiarimento del direttore culturale di Fondazione Blini Matteo Tosi riguardo alle polemiche sorte attorno alle tante iniziative sulla legalità organizzate da diverse associazioni bustocche prima di legalitalia
Riceviamo e pubblichiamo una nota del direttore culturale della fondazione Blini in merito alle polemiche tra assessorato alla cultura, associazioni che hanno realizzato "Aspettando Legalitalia" e Ammazzateci Tutti.
Sulla Prealpina di domenica 22 aprile, giorno di chiusura di “21052 contro le mafie – Aspettando Legalitàlia” e vigilia di “Legalitàlia in primavera”, abbiamo letto un articolo probabilmente
inopportuno a partire dal titolo: “Tutti contro la mafia. Forse”. Partendo da un confronto di cifre che sembrerebbero inesatte (ma che non mi interessa contestare, essendo facilmente verificabili esaminando la delibera in questione), infatti, il pezzo lascia intuire che sia nata una sorta di contrapposizione tra le tre sigle coinvolte dall’Amministrazione e “Ammazzateci tutti”, un contrasto tale da mettere in dubbio la comunione d’intenti tra le due manifestazioni, come se l’impegno nella lotta alla mafia potesse passare in secondo piano di fronte a banali incomprensioni o sciocche divisioni ideologiche.
Al di là dei citati contrasti tra l’assessore Mario Crespi e Massimo Brugnone (sui quali immaginiamo risponderanno loro direttamente), mi preme sottolineare il mio dispiacere nel vedere sminuita la nostra trasparente voglia di fare rete nel combattere tutte le mafie partendo da una valorizzazione della cultura della legalità. Una comunione di intenti testimoniata dalla nostra piena presenza alla manifestazione di oggi e dal titolo stesso del “cartellone” di eventi che abbiamo realizzato nei giorni scorsi insieme all’Assessorato alla Cultura. Quattro piccoli-grandi appuntamenti organizzati con sincero entusiasmo e che spero possano trovare seguito anche il prossimo anno, in un clima di ancora maggiore collaborazione con il Comune di Busto Arsizio, con “Ammazzateci tutti” e con le varie realtà giovanili del territorio, a partire da quelle già coinvolte quest’anno, ma non solo.
Perché se c’è un’idea che voglio respingere fermamente è quella di essere o essere stati dei “cocchi
dell’Amministrazione”, non avendo noi chiesto nemmeno un euro (e non avendolo ricevuto, quindi)
tanto prima quanto dopo l’uscita di “Ammazzateci tutti” dal “tavolo” della tre giorni “propedeutica”
all’appuntamento con Legalitàlia. Perché di questo si è trattato. Della voglia di unire la nostra voce a
quella dei ragazzi che oggi hanno sfilato, cantato e fatto festa in favore della legalità, e di precederli
di qualche ora per aiutarli a comunicare le istanze di questa manifestazione anche al resto dei loro
coetanei e della cittadinanza. Credo con qualche frutto.
Matteo Tosi, direttore culturale Fondazione Giovanni Blini
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