Unioni civili, Sel propone il registro delle coppie di fatto
Il consigliere comunale Marco Cirigliano ha presentato una proposta dettagliata che regolamenti, nel Comune di Busto Arsizio, le unioni civili con particolare attenzione per gli anziani e per i genitori omosessuali
Busto Arsizio non si differenzia dall’Europa, crescono le forme di legami affettivi e familiari che, per scelta o per obbligo, si creano al di fuori del matrimonio e che si connotano come convivenze stabili e durature. Secondo Marco Cirigliano di Sinistra Ecologia Libertà è venuto anche il momento di un riconoscimento di questa stabilità attraverso una regolamentazione delle cosiddette "unioni civili": «Al di là della mancanza di organiche riforme del diritto di famiglia che accolgano e regolamentino queste realtà, è diffuso, nella società, il bisogno di offrire tutela e sostegno, con particolare riferimento ai figli ed alle persone anziane che fanno parte di questi nuclei familiari».
Per questo ha deciso di presentare una proposta di regolamentazione di questo tipo di unioni che siano eterosessuali od omosessuali e fa appello agli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione italiana e all’articolo 21 della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”. D’altronde il problema esiste e lo dimostra, ad esempio, l’intervista che abbiamo fatto ad una coppia omosessuale di Busto Arsizio che ha partecipato alla presentazione del libro "Il piccolo uovo" di Francesca Pardi a Busto Arsizio, in occasione della giornata organizzata dal comitato antifascista e intitolata "Tutte le facce dell’amore".
«La nostra Costituzione garantisce all’articolo 2 la inviolabilità dei diritti dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, il 3 dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" ed altresì “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli" – snocciola Cirigliano nella sua proposta – l’art. 30 della Costituzione prevede il diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio e l’art. 31 della Costituzione prevede che la Repubblica tutela la maternità e l’infanzia favorendo gli istituti necessari a tale scopo». Tutti articoli fondamentali per la libertà degli individui che però si scontrano con la legislazione italiana quando si parla di coppie di fatto dopo diversi fallimenti tra cui i pacs: «Deve riconoscersi al Comune, in proposito, la possibilità di operare in materia, nell’ambito dei principi e delle regole fissate dalla legislazione statale e per le finalità ad esso assegnate dall’ordinamento – conclude Cirigliano – con particolare riferimento alle persone anziane, ai figli minori ed al tema dell’omogenitorialità».
Per questo la sua proposta di delibera è corredata da un regolamento che definisca il funzionamento del registro delle unioni civili di fatto da realizzare in un ufficio comunale. La proposta farà sicuramente discutere, soprattutto alla luce del silenzio assordante della stessa amministrazione rispetto al tema della omogenitorialità. In occasione della presentazione del libro di Francesca Pardi, minacciato da più parti di rogo in piazza, l’assessorato alla cultura non rispose alla richiesta di concessione di una sala pubblica per la presentazione
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