Spaccatura nelle Rsu del Comune sulle indennità per gli agenti della Polizia Locale
Csa, Uil e Cgil favorevoli a sottoscrivere l'accordo mentre Adl si dice contraria a quella sulle specifiche responsabilità: "Non si fanno figli e figliastri"
Nell’ultima assemblea trattante del 15 settembre è stata discussa la proposta dell’Amministrazione di Busto Arsizio di istituire da quest’anno “l’indennità di funzione” per il settore Polizia Locale. L’ipotesi di accordo presentata alla RSU contiene anche i criteri generali per la graduazione delle responsabilità in funzione dei quali verrà determinato l’importo dell’indennità (che in base al CCNL può arrivare fino a 3.000 Euro) che verrà riconosciuto ai dipendenti che verranno individuati dai dirigenti.
Dal prossimo anno l’Amministrazione intende istituire anche l’analoga indennità per “specifiche responsabilità”. «Ancora una volta – secondo il sindacato autonomo Adl – si sta tentando di fare “figli e figliastri” togliendo a tanti per dare a pochi, dividendo sempre più i lavoratori e riducendo drasticamente il fondo della contrattazione decentrata a danno delle progressioni orizzontali e delle altre voci del salario accessorio (indennità di disagio, rischio ecc.)».
Adl si dice «totalmente contraria all’istituzione di questa indennità, non a prescindere, ma per questioni sia di forma che di merito. Riteniamo scorretto anche solo aver ipotizzato di prevedere in prima istanza l’indennità solo per il settore Polizia Locale e non affrontare l’argomento contestualmente per tutti i settori del Comune. L’istituzione dell’indennità e l’approvazione dei relativi criteri introduce una significativa novità al Comune di Busto Arsizio e, pertanto non può essere sottoscritto alcun accordo, a nostro avviso, prima di essere discusso e approvato dai lavoratori in Assemblea. La spesa per l’indennità comporterà una forte riduzione delle risorse da destinare all’attuazione di ulteriori progressioni orizzontali e alla produttività». Questa contrarietà si scontra con la posizione di altre sigle sindacali che, invece, sono pronte a firmare.
CSA, UIL e CGIL sono invece favorevoli e hanno dichiarato di voler sottoscrivere l’accordo nella prossima riunione che si terrà a fine mese anche senza la maggioranza (sei delegati RSU su dodici): «Ma ciò che è ancor più sconcertante è che non intendono sentire preventivamente il parere dei lavoratori. Ora deve essere convocata subito l’Assemblea Generale (o assemblee di reparto per rispetto delle norme anti covid)».
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