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“Una scuola che si vuole chiudere di corsa, la Marconi di Sant’Alessandro”

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26 Luglio 2022

Lettera aggiornata alle 12.15 di martedì 26 luglio

Spettabile Comune di Castronno
Per Conoscenza: sindaco Giuseppe Gabri

Per Conoscenza: Sig.ri Consiglieri comunali: Tabano Roberto, Bertoni Simone, Tarullo Chiara, Vasoli Luca, Gasparini Simone, Albizzati Simone, Toscani Luca, Agnello Elisa, Bizzotto Daniele, Ramon Stefano, Turetta Andrea, Nicora Francesca

Avrei gradito almeno un cenno di risposta alla mia precedente pec, ma evidentemente eravate tutti troppo occupati.
Ora che avete ricevuto anche l’ultimo parere non vincolante potete passare a votare sulla eventuale chiusura della scuola Guglielmo Marconi di sant’Alessandro.

Ricapitoliamo, la proposta è di chiudere la scuola. Vediamo come è stata accolta la decisione:

Parere non vincolante del provveditorato: Negativo.
Parere non vincolante del consigli di istituto: Negativo.
Parere della preside: Negativo.
Parere del sindaco di Brunello: Negativo.
Parere del sindaco di Sumirago: Negativo. (ndr. Il sindaco di Sumirago Yvonne Beccegato ha contattato la redazione subito dopo la pubblicazione della lettera per far sapere che non ha mai espresso parere negativo alla chiusura della scuola).
Parere dei rappresentanti di classe, in rappresentanza dei genitori degli alunni: Negativo.
Parere dei Sostenitori scuola Marconi sant’Alessandro Castronno (nato a proposito): Negativo.
Parere di circa 700 cittadini che hanno firmato la petizione corrispondente: Negativo.
Mio parere personale, conta poco, lo so: Negativo.

Qualora qualcuno di questi pareri non vi sia giunto all’orecchio non dovete fare altro che organizzare un incontro pubblico con i rappresentanti dei gruppi che ho citato per chiedere direttamente oppure prendere in mano il telefono e chiamare.

Quando voglio fare una cosa e voglio essere sicuro di non sbagliare chiedo consiglio a chi ne sa più di me. Se tutti mi dicono ‘Stai facendo un errore’ io una domanda me lo pongo. Se tutti mi motivano l’errore di domande me ne faccio più di una.

Non chiedo al sindaco di rivedere la sua decisione, è ormai chiaro che non ha intenzione di discuterne avendo rifiutato qualunque confronto pubblico, ad ora non ha fatto altro che comunicare la sua decisione senza discuterla in alcun modo.

Non capisco ne l’atteggiamento di chiusura al confronto pubblico su di una questione così importante ne la fretta evidente di chiudere la questione, mi viene da pensare che sia dovuta alla mutata condizione politica a livello nazionale.

Resta evidente poi il comportamento altamente scorretto di chi prima anticipa di un mese e mezzo la discussione in consiglio comunale della chiusura della scuola, così da non dover affrontare nessun dialogo con i cittadini, per poi affermare di non aver mai visto le 700 firme raccolte!

Si vede che a settembre gli impegni politici saranno pressanti e non si avrà il tempo per un confronto sereno e democratico, si deve chiudere tutto subito così da potersi fare vanto del proprio operato.

Se davvero il sindaco volesse un dialogo sulla eventualità della chiusura della scuola avrebbe ascoltato le ripetute richieste di incontro pubblico per parlare della cosa e non darebbe la sua disponibilità solo ad incontri individuali nei quali sarebbe in discussione solo il dopo chiusura.

Chiedo a voi consiglieri comunali di valutare attentamente quello che state per fare, se chiudete la Marconi non la si riaprirà mai più. L’avrete uccisa e non potrete farla resuscitare.

Pensateci bene!

Ci sono comuni che non hanno una scuola primaria, noi ne abbiamo 2 (due), abbiamo una ricchezza immensa che tanti ci invidiano, sta a voi preservarla per le future generazioni.

Chiudendo la scuola G. Marconi non uccidete solo una scuola ma anche la frazione di sant’Alessandro che proprio grazie ad essa può attirare famiglie giovani e desiderose di avere figli. Invece di valorizzare una istituzione la distruggete e con essa le speranze di una comunità.

Il vero problema non è la necessità di razionalizzare il servizio scolastico (qualunque cosa questo voglia dire), il vero problema è il calo demografico, pensate che eliminando i servizi alla famiglia risolverete tale problema?

Sicuramente no, anzi lo peggiorerete.

La primaria di sant’Alessandro porta a Castronno i bambini di altri comuni e questo è un fatto positivo per il plesso scolastico ma, soprattutto, va a mitigare il calo di bambini nati a Castronno ed è un servizio fondamentale per le famiglie che vi si affidano.

Togliendo i servizi utili alle famiglie non invogliate certo a fare più figli, semplicemente ponete un problema in più a chi ne vorrebbe avere, forse un piccolo problema ma comunque uno in più.

Avere un figlio oggi non è cosa facile e le famiglie, prima di metterne al mondo uno, fanno i loro conti e valutano l’ambiente in cui andrà a crescere: meglio un paese con una scuola che uno senza, meglio ancora Castronno che ha 2 (due) scuole!

Il vero problema è il calo demografico ma voi, in quanto rappresentanti dei cittadini, dovreste lavorare per combatterlo e dovreste capire che di sicuro non lo si combatte cancellando i pochi servizi offerti alle famiglie o chiudendo le scuole.

Chiudere una scuola è una resa, un fallimento, è certificare l’incapacità di una comunità di far fronte ad un problema di spopolamento ed è il preludio al fallimento di ogni altra politica sociale.

Con il vostro voto sancirete il vostro fallimento e potrete sempre ricordarlo ai cittadini dicendo: io sono tra quelli che, incapace di fare del mio paese una comunità, ho cominciato a distruggerne le strutture!

Prima di credere ciecamente che chiudere una scuola sia una cosa buona, di obbedire al volere di chi la vuole chiusa e di combattere per loro una battaglia contro i cittadini provate ad ascoltarli, ad ascoltare il loro parere e quelli di chi di scuola ne sa più di voi.

Oggi chiudete una scuola, domani cosa chiuderete? La posta? La stazione? Qualche ambulatorio medico? Razionalizzate tutto e nessuno vorrà più vivere a Castronno e il calo demografico sarà un problema ancora più serio.

In alternativa potreste accettare la sfida, affrontare il problema del calo demografico, non adattarvi alla situazione ma reagire e fare qualcosa per migliorarla. Lo so, si tratta di lavorare duramente, ma potreste anche NON fallire.

Se aspettate che le direttive in merito al problema reale, ovvero il calo demografico, arrivino da Varese, Milano, Roma, Bruxelles o New York o direttamente dal Cielo nulla sarà mai fatto e Castronno diventerà un paese di vecchi ma probabilmente non per vecchi, e quei vecchi abbandonati e senza nessuno che pensa a loro saremo noi, sarò io e sarete anche voi consiglieri.

Tutto comincia da qui, pensateci bene: volete un paese per le famiglie, per i bambini, per le persone o un paese di vecchi abbandonati?

Rabuffetti Alberto

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