Andrè contro il calabrese. Guerra per la piazza della coca

Nove arresti dei carabinieri smascherano un conflitto per contendersi il fiorente mercato

L’albanese da una parte, il calabrese dall’altra: erano loro i rivali nel contendersi il dominio del mercato della cocaina nella zona di Gallarate. Alla guerra in atto, sfociata talvolta in episodi di intimidazione, hanno posto la parola fine nove arresti compiuti dai carabinieri di Gallarate nell’ambito di una inchiesta condotta dal sostituto procuratore Roberto Craveia.

Gli inquirenti l’hanno chiamata "operazione Strike" poiché alcuni dei componenti del gruppo erano soliti darsi appuntamento nei pressi del bowling di Madonna in Campagna. Ma il lavoro di indagine vero e proprio ruota attorno a due personaggi: da un lato l’albanese Ardjan Idrizaj, detto Andrè, 26 anni di Cardano al Campo; dall’altro Massimo De Presbiteris, 25 anni, di Gallarate detto "il Calabrese"
Il primo sul quale i carabinieri avevano messo gli occhi è stato l’albanese: elementi a suo carico erano emersi già nell’agosto del 2000. In seguito all’arresto di un "pesce piccolo" era emerso che Andrè era il punto di riferimento per una fitta rete di clienti di Gallarate e dintorni, spesso appartenenti a fasce sociali elevate. 

Si trattava di un sodalizio consolidato e collaudato, all’interno del quale però uno dei componenti stava pensando di assumere il predominio scalzando Andrè: si trattava appunto di De Presbiteris, personaggio ritenuto fidato al punto che tempo fa la sua convivente aveva ospitato a casa sua un latitante reggino. La rivalità non aveva tardato a generare scintille tanto che nel dicembre scorso due sconosciuti incappucciati erano entrati in casa del Calabrese per punirlo, trovandovi però solo la convivente. De Presbiteris, però, si era in un certo senso fregato da solo: a gennaio aveva forzato un posto di blocco a Busto, andandosi a schiantare in auto contro un guard rail; nell’occasione gli era stata trovata addosso una pistola detenuta illegalmente e il Calabrese era finito in carcere. 

Nel frattempo a carico suo, di Andrè e di tutta un’altra serie di personaggi i carabinieri avevano messo assieme una serie di elementi e soprattutto erano giunti al sequestro, un poco alla volta, di ben 800 grammi di cocaina. I componenti del gruppo erano soliti parlare tra loro in codice; così, ad esempio, le dosi venivano chiamate "birre". Ieri, a coronamento dell’indagine, sono partiti gli arresti che hanno riguardato diversi personaggi della zona, come i gallaratesi Alvise Venco e Maria Teresa Bellora, la bustese Silvana Giardiello (pure lei oggetto di intimidazioni) o i lontaesi Fabrizio Grandinetti, Andrea Regalia e Marco Gaudio.

 

 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 25 Maggio 2001
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.