Il sindacato deve riconquistare i suoi iscritti
Intervista a Maurizio Zipponi autore di "Ci siamo" diventato un caso editoriale
"Ci siamo!", il libro di Maurizio Zipponi, pubblicato da Mursia Editore, è diventato un caso editoriale. Due edizioni in 5 settimane, diecimila copie vendute in pochi giorni. Zipponi ha 46anni e fa il sindacalista da quando ne aveva 20, fa parte della segreteria della Fiom Lombardia, segue le politiche sindacali e le vertenze di grandi gruppi industriali tra cui Ansaldo, Fiat e Marelli. (sopra: Maurizio Zipponi)
Perché questo libro ha suscitato reazioni tanto accese, soprattutto a sinistra e nel sindacato. Qual è la tesi da lei sostenuta?
«Ci siamo! Questa è la tesi forte. Ci siamo, è ciò che dicono gli operai, gli impiegati e soprattutto i precari della nuova economia. Uomini e donne che stanno aumentando, che non sono rappresentati sul piano politico, ma soprattutto che non sono rappresentati sul piano sindacale. I lavoratori ci sono, gli operai ci sono, con rapporti di lavoro in continua evoluzione. Ma sembra che nessuno se ne accorga, perché in questo periodo l’interesse generale coincide solo con l’esigenza dell’impresa».
E il sindacato in tutto questo?
«L’ho detto.Questi lavoratori sono quasi privi di rappresentanza. Ci sono schiere di lavoratori precari che non hanno voce ai tavoli delle trattative. Il sindacato è in crisi, ha perso la sua autonomia dalla politica, anzi ne è subordinato.Le sembra normale che in cinque anni di governo di centrosinistra non si sia fatto uno sciopero che è uno sciopero.Non è normale.Si avverte una mancanza, un vuoto intorno al mondo del lavoro, occorrono chiavi di lettura nuove, senza manipolazioni e deviazioni politiche.C’è una scollamento tra la base dei lavoratori e l’organizzazione sindacale, perché i lavoratori non si sentono più rappresentati e vivono i sindacalisti come facenti parte di un ceto politico. È importante ammettere questa crisi, è già un passo avanti».
Il libro non è diviso in capitoli, ma in assemblee. Perché?
«Io faccio il sindacalista e la formula dell’intervento in assemblea è la più congeniale e la più naturale per chi svolge questa attività. L’assemblea è un luogo ideale e fisico dove le persone si incontrano e dove tutti hanno il diritto di parola. È un luogo dove potersi scambiare le opinioni e perché no anche litigare collettivamente.Un luogo una volta caro alla sinistra».
Il suo libro è stato pubblicato da Mursia, uno degli editori più importanti in Italia. Come è nato il vostro rapporto?
«Sono loro che mi hanno contattato, dopo una mia partecipazione alla trasmissione di Michele Santoro. Mursia è un grande editore, soprattutto libero, che ha voluto coprire un vuoto editoriale che, sul tema, in Italia esisteva. Il riscontro è stato immediato, il libro si è diffuso con una velocità notevole tra i lavoratori, perché scritto in maniera semplice, nonostante la difficoltà dell’argomento. Volutamente non ci sono statistiche, cifre e conti. Le cifre mi sono servite per elaborare la mia analisi. È stata una grande soddisfazione, perché apprezzato anche dai tecnici. "Finalmente una cosa comprensibile e leggibile sull’argomento", mi è stato detto da autorevoli personaggi. Per me non ho chiesto nulla, tutto l’utile sarà destinato all’acquisto di altre copie da distribuire gratuitamente ai lavoratori».
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