Jel Liuc: quando gli studenti si mettono in proprio

Dal 1995 all'università di Castellanza opera una Je (Junior Enterprise), un'associazione di studenti che conta ben 315 sorelle in tutt'Europa. Offrono consulenze alle imprese in stile professional-studentesco

Sono studenti del terzo o quarto anno. Hanno un ufficio con computer e telefoni. Nella loro casella di posta elettronica ci sono richieste da parte di aziende per lavori di consulenza. Ma questi professionisti hanno una caratteristica: sono apprendisti in fasi di formazione, anche se altamente qualificata. Dietro di loro c’è il bagaglio professionale del corpo docente dell’Università di Castellanza che fornisce supporto, dà consigli, spiegazioni e dritte per svolgere in modo professionale gli incarichi. 
«Chiaramente – spiega Andrea Collart, presidente di Jel Liuc – noi ci poniamo sul mercato specificando che siamo una "Je", cioè che facciamo parte di un’associazione privata senza scopo di lucro. A livello europeo, esistono ben 315 Je, di cui una quindicina in Italia».
Se andiamo oltre a questo "dettaglio", però, in Jel (Junior Enterprise Liuc)troviamo studenti che ci mettono impegno serio e professionalità nell’adempiere all’impegno contrattuale: « Dalle ricerche di mercato, all’analisi di fattibilità, alla customer, ai siti internet – racconta Luca Sottini, responsabile delle PR di Jel – noi offriamo un ventaglio di competenze che abbiamo maturato sui "banchi" della Liuc. Quando ci arriva la proposta, di solito, presentiamo un preventivo sui costi, chiaramente inferiori a quelli di mercato, e poi ci buttiamo nel lavoro. Chi fa parte di Je deve assicurare continuità e costanza, perchè siamo un’associazione a carattere imprenditoriale. Ma guai a rimanere indietro con gli esami». 

«L’Università fornisce solo supporto logistico – spiega il rettore della Liuc Gianfranco Rebora – ma Jel è un’associazione esterna ed indipendente. È chiaro, però, che noi chiediamo di non abbassare il livello dell’impegno scolastico. Da questo punto di vista, però, è la stessa Jel a fornirci tutte le garanzie».
Entrare in Jel, infatti, non è facile. La selezione è fatta in tre tempi: una prima fase di prova con giochi di ruolo e simulazione di CdA, una seconda con il colloquio e una terza con il periodo di prova di tre mesi: «Nonostante la permanenza in Jel richieda impegno e responsabilità – sottolinea Luca Ravazzani, vicepresidente – abbiamo un’adesione sufficientemente alta che ci permette un ricambio continuo. I componenti devono essere studenti. Quindi abbiamo la necessità di rimpiazzare chi si laurea. Ogni anno ne arruoliamo sei o sette ragazzi, il che ci permette di non perdere il know how».
La presenza di Jel in 315 università europee permette ai ragazzi di Castellanza di lavorare in sinergia o offrire supporto a colleghi stranieri: «È una peculiarità molto arricchente – spiega il presidente – perchè ti confronti con realtà straniere e con studenti di altre facoltà».
Nata nel 1995, oggi Jel Liuc conta tanti "ex" che oggi ricoprono ruoli importanti in società di prestigio: dalla Siemens a Capitalia, da Bulgari alla Ferrari, da Cavalli moda a Novartis.
E poi dicono: ma sono solo studenti…..

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Luglio 2004
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