Arriva l’albo varesino per gli imbottigliatori di vino

La nuova disciplina rivolta alle imprese che trattano vini con il marchio d'origine. Entro il 30 settembre la presentazione delle domande d'iscrizione

A Varese non si è mai parlato così tanto di vino come di questi tempi: dopo tutti i lavori per la richiesta dell’indicazione Geografica Tipica per il vino varesino, che riporterebbe dignità territoriale ai vini dei laghi, è di queste ore la notizia che anche la nostra camera di Commercio da ora ospiterà l’Albo degli imbottigliatori varesini.  

L’albo, secondo il decreto emanato lo scorso 21 maggio dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, è il presupposto indispensabile per quelle imprese che procedono per conto proprio all’imbottigliamento di vini con il marchio d’origine Doc (Denominazione di origine controllata), Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) e Igt (Indicazione geografica territoriale).

Entro il 30 settembre prossimo tutte le aziende che fanno questo lavoro in uno stabilimento della provincia dovranno presentare alla Camera di Commercio la richiesta d’iscrizione al relativo Albo degli Imbottigliatori: una prassi che da ora sarà obbligatoria indipendentemente dal territorio da cui proviene il vino, comunque con il marchio d’origine, che l’impresa stessa mette in bottiglia.

«Se cambierà qualcosa con quest’albo lo si vedrà solo nel concreto, anche perchè forse con la nuova normativa qualche vino doc non sarà più imbottigliabile in zone diverse da quella di produzione – commenta con la dovuta cautela Anselmo Ferrario, quarta generazione dell’impresa di Induno Olona nata nel 1986.  «Noi imbottigliamo vini da tutta Italia: vini del Salento, dell’Oltrepò Pavese, il bianco dei Castelli Romani, l’Orvieto. Tutti vini doc, che non sapremo poi come poter trattare. I vini imbottigliati da noi sono destinati a privati e ristoranti: realizziamo bottiglie da un quarto di litro come fusti da cinque litri e più». E, tra questi, anche particolari edizioni limitate: «Tra le altre cose, abbiamo realizzato delle bottiglie in edizione speciale e limitata per alcune annate della Tre valli Varesine». Su quale sia la sua produzione in termini quantitativi, Ferrario non si spinge a fornire numeri precisi. Ci tiene però a sottolineare che «Siamo un po’ limitati  dalla nostra zona di produzione: chi legge di un vino imbottigliato in Veneto o in Piemonte si sente tranquillo, ma se vede un vino imbottigliato a Varese spesso sospetta, e comunque lo considera di minor pregio».

Che sia prodotto o no dall’imbottigliatore, fare questo lavoro in una zona dove esiste anche una produzione riconosciuta aiuta evidentemente tutto il comparto: chissà che l’Igt appena richiesta per i Ronchi varesini porti fortuna anche agli imbottigliatori della provincia che dal 30 settembre prossimo avranno il loro bravo albo provinciale.

Intanto, la Camera di Commercio informa che le aziende varesine del settore possono già ritirare il modulo di domanda presso gli uffici della nostra camera di Commercio oppure scaricarlo dal sito camerale www.va.camcom.it. L’Ufficio Istruttorie e Procedimenti (tel. 0332-295340) è a disposizione per ogni richiesta d’informazione. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Agosto 2004
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