Marantelli: “Berlusconi ha tradito il Nord”

Il deputato del Pd parla di sconfitta politica del centrodestra lombardo e della Lega: tutti si sono piegati al premier

Malpensa, adieu? “Questo è il tradimento del nord”. Il deputato del Pd Daniele Marantelli, oggi, non ha dubbi. “E’ una sconfitta politica bruciante per il centrodestra del nord, con conseguenze rilevanti per i lavoratori. Ed è anche una pugnalata che Berlusconi infligge all’Italia, tarpando le ali alla parte più dinamica del paese”.
Le notizie scorrono, le agenzie rilanciano. Bossi, dopo il vertice con Berlusconi, dice che Malpensa rimarrà un hub. E che c’è ancora spazio per una controfferta di Lufthansa. Ma il sindaco di Roma Alemanno è netto: c’è solo Airfrance. Che si compra il 25% della compagnia: l’asse Parigi Fiumicino si rafforza, Malpensa ne esce male.

 

Siamo al tradimento del nord e anche agli insulti – attacca Marantelli –  se un deputato come Italo Bocchino del Pdl  dice oggi a un giornale che Malpensa è una cattedrale nel deserto”.
Il  deputato varesino del Pd è caustico e fa la lista della spesa delle cose da dire agli avversari:  “Il governo e il nord? Ci sono diversi episodi prima di questa debacle da rilevare. Le concessioni autostradali a Benetton sono state quasi un regalo, ci sono state molte incertezze sui soldi alla pedemontana, senza contare le risorse date a Catania dopo una gestione dissennata senza valutazioni di merito. Non sono opinioni, sono fatti: da parte di questo governo c’è stato un vero e proprio tradimento che peraltro è coerente con quanto avvenuto dal 2001 al 2006, quando non un euro era stato messo per le infrastrutture della Lombardia”.

 

Cosa si aspetta dall’incontro tra Bossi e Berlusconi? “Mi risulta che nei due tavoli aperti in questi giorni, le cose siano andate male.  Comunque sia, io l’ho detto anche a Bossi, ieri in parlamento,  mi pare che non si possa più cambiare la scelta di Aifrance. Quello che invece si può fare, è spingere perché gli investimenti su Malpensa non si fermino: deve essere salvato il settore handling, e anche il cargo. Ci deve essere subito una revisione dei patti bilaterali e va avviata la liberalizzazione degli slot. E certamente non si può prescindere da un forte investimento per realizzare il collegamento ferroviario diretto tra Rho Fiera e l’aeroporto".

 

Il “leghista rosso” stavolta non è tenero né con Bossi né con altri: “Dagli industriali italiani mi sarei aspettato un giudizio molto più severo su Berlusconi, che in campagna elettorale ha fatto una enorme opera di mistificazione. Diceva che il governo Prodi, per salvare Alitalia, sacrificava Malpensa, e quando ha lanciato l’idea della cordata italiana ha avuto il sostegno di una parte dell’imprenditoria. Oggi possiamo dire che, per noi, le cose sono andate anche peggio. Raccogliamo i cocci di questa strategia sbagliata. E’ stato un errore strategico, inoltre, legare il destino di Alitalia da quello di Malpensa. Anche Formigoni ha grandi responsabilità. Il presidente della Regione deve tutelare gli interessi della nostra comunità, e invece si è piegato anche lui, come Bossi, alle decisioni delle Berlusconi".

 

E adesso? “Perlomeno si eviti la beffa, a cominciare dal cargo. Non si costringano le imprese italiane ad andare a Zurigo, Monaco o Amsterdam. Il governo esca dall’inerzia e faccia le liberalizzazioni dei voli. Serve poi un nuovo piano del trasporto aereo, che metta insieme tutti gli altri aeroporti: è compito del governo e non della Cai. Anche per evitare che questo nuovo scenario determini un danno per i cittadini, creando il monopolio sulla tratta Milano Roma”.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Gennaio 2009
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