Le opposizioni chiedono di sospendere i Piani Integrati
Il centrodestra ritiene che gli interventi siano in contrasto con la legge regionale entrata in vigore il 14 marzo
Venerdì 13 marzo il consiglio comunale di Samarate si era chiuso alle quattro del mattino, dopo sette ore di dibattito quanto mai acceso sui nuovi interventi urbanistici. E ora le opposizioni tornano all’attacco con la richiesta di sospendere tutti i Piani Integrati in programma, in ossequio alla normativa regionale.
Al centro di tutto, infatti, sta l’entrata in vigore della legge regionale 5 del 2009, che prevede lo stop (con limitate eccezioni) per i piani integrati fino all’entrata in vigore del Piano di Governo del Territorio, lo strumento che disciplina la crescita urbanistica dei Comuni. Legge regionale pubblicata il 13 marzo ed entrata in vigore a mezzanotte, mentre il consiglio comunale era in corso: da qui nasce lo scontro, con l’opposizione che accusa il centrosinistra di aver compiuto una irregolarità e lascia sola la maggioranza al momento del voto relativo al Piano di via Montenero. «Una maggioranza che per volontà di fare cassa non si premura neppure di leggere un testo raffazzonato, pieno di errori formali e sostanziali, in contrasto con il Documento di inquadramento, base regolamentare dei Piani Integrati adottata nel 2006 sempre dall’attuale maggioranza» attacca il forzista Stefano Cecchin.
«Ci saranno i tempi per verificare la rispondenza dei Piani Integrati in oggetto ai criteri della Regione: da parte nostra c’è assoluta tranquillità» assicura l’assessore all’urbanistica Antonella Cioffi. Il regolamento che stabilisce criteri ed eccezioni al divieto di approvazione di nuovi interventi in assenza del PGT è atteso entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge regionale, dunque entro la metà di maggio. «Esisteva una responsabilità morale verso i proponenti il piano, che attendono da anni l’approvazione. Abbiamo rivisitato il piano secondo le norme successive, compresa quella regionale. E la convocazione del consiglio era prevista per il 13 marzo, prima dell’entrata in vigore della legge regionale». L’amministrazione confida dunque che il piano integrato rientri nella categoria degli interventi ammessi in deroga dalla legge regionale, vale a dire quelli che prevedono "la realizzazione di infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico di carattere strategico". Una prospettiva che secondo Lega, PdL e lista civica non riguarderebbe il piano di via Montenero. «La delibera votata è una vera e propria provocazione non tanto nei confronti del Consiglio comunale, quanto piuttosto dell’ordinamento giuridico» contrattacca Stefano Cecchin. Per questo l’opposizione chiede lo stop al piano, anche per tutelare l’ente nel caso che la questione finisca in tribunale.
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