Bandiere e striscioni, un 25 aprile tra le polemiche
Il Telos partecipa al corteo con uno striscione, mentre il candidato Proserpio prima attacca i manifesti del comune, poi la bandiera italiana “poco curata”
Polemiche a Saronno per il 25 aprile. Soprattutto per il manifesto utilizzato dall’amministrazione comunale per pubblicizzare l’evento. A sollevare la questione il candidato sindaco di Tu@ Saronno, Angelo Proserpio che sottolinea che come la frase riportata sui manifesti, “Italia liberata, Italia della Libertà” riporti troppi riferimenti al quello che sarebbe il disegno del presidente del consiglio di cambiare anche nome alla manifestazione.
A rispondere è direttamente il sindaco Gilli: «Stravolto il manifesto comunale per il 25 aprile, che ho disegnato personalmente, vedendovi una sorta di pubblicità per un partito oggi maggioritario: un vero peccato, parole antipatiche che avrebbero meritato il silenzio».
Le celebrazioni del 25 aprile si sono poi svolte in ordine, con la partecipazione di un gruppo dei ragazzi del Telos che hanno partecipato al Corteo con un proprio striscione che portava la frase "Contro la repressione serve una nuova liberazione".
Il primo cittadino uscente definisce però “stonata” questa dimostrazione durante la manifestazione: slogan sorpassati urlati da ragazzi bisognosi di recuperare il senso della realtà, purtroppo corteggiati da taluni che ragazzi non sono più».
Le celebrazioni del 25 aprile si sono poi svolte in ordine, con la partecipazione di un gruppo dei ragazzi del Telos che hanno partecipato al Corteo con un proprio striscione che portava la frase "Contro la repressione serve una nuova liberazione".
Il primo cittadino uscente definisce però “stonata” questa dimostrazione durante la manifestazione: slogan sorpassati urlati da ragazzi bisognosi di recuperare il senso della realtà, purtroppo corteggiati da taluni che ragazzi non sono più».
Terminati i festeggiamenti della giornata le polemiche non si fermano ed è ancora angelo Proserpio a sollevare un nuovo caso: «Durante l’alzabandiera la risalita del pennone è stata solenne, come piace al Sindaco, ma anche così lenta da mettere in evidenza l’ingiuria portata dallo smog. Per fortuna la mancanza di vento ha risparmiato alle bandiere di Piazza Libertà di spiegarsi apertamente. Non è stato comunque un bel vedere. Se mancano i soldi per la lavanderia non si possono muovere appunti al Cerimoniere del Comune, e può essere che il Sindaco da dietro i suoi occhiali scuri non se ne sia accorto, ma tutti hanno notato il contrasto tra lo stato di quei drappi e il loro significato simbolico. Tira proprio una brutta aria».
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