Azienda speciale di Vergiate, l’ex presidente Corti scaricato dall’Udc
Il partito centrista prende le distanze dall'ex esponente, ex assessore ed ex presidente della Farmacia comunale. L'amministrazione comunale intanto spiega la propria posizione
Azienda speciale servizi vergiatese al centro della bufera politica. L’ex presidente della Farmacia comunale ed ex assessore Gianluca Corti aveva criticato duramente l’amministrazione comunale per la gestione della farmacia e del suo management . Ora la stessa giunta guidata da Alessandro Maffioli replica alle accuse e l’ex partito di Corti, l’Udc, prende le distanze dal ex esponente del partito centrista.
«L’Udc intende ricostruire un progetto politico nuovo, rilanciando la serietà della politica e riscattando il suo legame con i cittadini – scrive Stefano Calegari, segretario provinciale dell’Udc -. Pendiamo le distanze dalle recenti esternazioni di Corti, non intendiamo essere trascinati in sterili polemiche e manifestiamo l’interesse a condividere e a sostenere tutte quelle scelte che l’amministrazione comunale farà nell’interesse della città e dei vergiatesi».
«Corti afferma l’esautorazione del Cda della Farmacia o meglio dell’Azienda Speciale Servizi Sanitari vergiatese – scrive l’amministrazione comunale di Vergiate -. Nulla fu mai più falso e chi lo afferma e cioè l’ex presidente della Azienda stessa ed ex assessore mente sapendo di mentire. Ora non si capisce se le critiche sono scaturite dalla sua penna (ne dubitiamo) o forse da chi a lui sta vicino magari nella zona ex-AN, che visto la magra figura fatta nei precedenti consigli dovendosi addirittura allearsi con la sinistra (e già questo la dice tutta) ora sta cercando qualche altro cavallo di troia. Ma al di là di polemiche più o meno politiche gradiamo rassicurare, come per altro già fatto ieri sera in consiglio comunale, che fra l’amministrazione ed in modo particolare la giunta e il cda della così detta Farmacia non esiste proprio nessun problema di sorta, come invece subdolamente avanzato e fatto trasparire da una interrogazione portata avanti dalla sinistra in consiglio comunale e puntualmente rinviata al mittente punto su punto dal sindaco Maffioli. Semplicemente, in un momento di particolare crisi anche del mercato del lavoro, è sembrato più corretto suggerire con atti formali al cda una assunzione attraverso un concorso pubblico e non in via diretta. Se vogliamo quindi una questione di trasparenza che dovrebbe essere gradita da tutti i cittadini ma pare invece che ad esempio agli Uniti per Vergiate sarebbe stato di loro gradimento una assunzione diretta alla faccia di chi si definisce difensore dei più deboli e soprattutto di chi si atteggia a sindacalista ovviamente di sinistra».
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