È morto Gianni Robustelli

Artista, ceramista, promotore d’arte lascia un vuoto nel mondo dell’arte

Burbero all’apparenza e sempre controcorrente Gianni Robustelli aveva un’idea precisa su tutto. Il suo concetto di arte decostruiva i concetti classici e cercava sempre un “altro modo” di intendere il fare artistico. Grande ceramista, nel suo laboratorio di Cunardo hanno lavorato i più grandi artisti e designer da Arp a Fontana, da Guttuso a Sangregorio, da Piero Chiara a Pozzi e Mendini in quel mondo magico che sono le fornaci di Cunardo. Con lui se ne va un immenso patrimonio di storia e arte e lascia un vuoto incolmabile. Gianni Robustelli è morto ieri 29 dicembre 2010 dopo una malattia che lo aveva logorato ma non intimorito. La aveva affrontata di petto come aveva fatto tutto nella sua vita. Gianni stava preparando la sua tanto attesa mostra personale al Museo di Budapest, che ci auguriamo sarà inaugurata con i pezzi più belli della sua lunghissima carriera artistica.
Un po’ laboratorio, un po’ museo, un po’ fabbrica di idee le Fornacis Ibis di Cunardo ereditata dai genitori e gestita insieme al fratello Giorgio ha rappresentato un caso a sé nella storia della ceramica in provincia di Varese. Fondata dal padre Paolo nel 1951 rilevando antichi forni da calce del 1700 e 1800, l’azienda comincia con la produzione di oggetti in ceramica grazie anche alla madre Tina, decoratrice. La svolta si ha nel 1964 con la costituzione di Cunart da parte di Miglierina, Cassani, Ortelli e Frattini, che affianca alla realizzazione di oggetti mostre, incontri collaborazioni con grandi artisti. La collezione conta circa 120 pezzi di altissima fattura. Per sua volontà non saranno svolti i funerali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Dicembre 2010
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