Il servizio di vigilanza zoologica e zootecnica chiede la chiusura del Dog’s Ground
Troppe le irregolarità scoperte dalla indagini. Il canile finisce nuovamente nel mirino
Il servizio di vigilanza zoologica e zootecnica chiede la chiusura del canile di Somma Lombardo "Dog’s Ground". La comunicazione è stata inviata al sindaco, in quanto massima autorità sanitaria sul territorio, e prescrive il fermo all’attività entro 5 giorni.
Troppe le irregolarità scoperte dalla indagini del servizio di vigilanza zoologica e zootecnica. Ci sarebbero innanzitutto numerose autorizzazioni mancanti, inderogabili per lo svolgimento di alcune delle attività svolte dal canile. Alcuni dei ricoveri per i cani, nonché celle e uffici sarebbero sprovvisti dell’atto autorizzativo per la costruzione.
Mancherebbero i requisiti per il mantenimento della qualifica di attività agricola e giardino zoologico, e la licenza per la detenzione di fauna selvatica, in particolare 10 esemplari di procione lavatore. Un altro appunto sarebbe stato mosso anche sui mezzi utilizzati per lo spostamento degli animali, privi delle caratteristiche idonee al servizio che svolgevano. Il tutto sarebbe emerso in seguito ad una prima perquisizione effettuata nel maggio di quest’anno con la Guardia di Finanza e a successivi controlli incrociati. Nel canile sono ospitati ad oggi circa 180 cani ed una serie di esemplari di altre specie, volatili, rettili e animali esotici vari.
Il Dog’s Ground torna dunque agli onori della cronaca. Sempre nella struttura di via Giusti era infatti intervenuta la forestale per prelevare 8 tigri che vi erano custodite. Era il febbraio del 2009 quando gli uomini del Corpo forestale dello Stato entrarono al canile Dog’s Ground di Somma Lombardo per portare via gli animali. Un blitz inaspettato giunto dopo la segnalazione di un esposto dell’Oipa e di un servizio di “Striscia la Notizia”.
Nè il sindaco Guido Colombo, che ha trasmesso la comunicazione agli uffici tecnici, nè il direttore del canile sono ancora al corrente dei particolari del provvedimento. L’iniziativa spetta al sindaco di Somma Lombardo, in quanto massimo responsabie sanitario sul territorio.
«Non mi è stato comunicato nulla – spiega invece a Varesenews Lorenzo Fabris, proprietario del canile dal 1978 – io sono sottoposto a numerosi controlli e in 33 anni di attività non mi hanno mai chiesto di chiudere. Adesso cercherò di capire cosa sta accadendo». Nel caso il Comune decida la chiusura del canile, il proprietario rimarrebbe come custode e i Comuni che hanno accordi con la struttura (il Dog’s Ground ha convenzioni con numerose amministrazioni pubbliche e con l’Asl stessa) dovrebbero prendersi in carico gli animali e trovare altri canili autorizzati dove collocarli. Se Fabris dimostrasse di avere i permessi e le autorizzazioni, la chiusura sarebbe scongiurata.
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