Una nuova superstrada per Malpensa
Gli amministratori di Samarate incontrano l'assessore Cattaneo per studiare il difficile inserimento dell'opera: la cittadina chiede che il tracciato sia prevalentemente interrato
Quattro corsie, tratti interrati da scavare nel cuore del bosco e possibili tratti in viadotto alla periferia degli abitati (nella foto, una simulazione grafica). La nuova superstrada 341 Gallarate-Lonate Pozzolo preoccupa gli abitanti della zona Sud del Gallaratese: «C’è un’autostrada nel bosco» dice provocatoriamente Pietro Bosello, della lista civica Città Viva di Samarate, il comune che – più di tutti – sarà attraversato dalla nuova superstrada. Certo, anche da queste parti aumenta l’uso dell’automobile, Malpensa è un polo attrattore anche di traffico stradale, si deve allargare la rete viaria. Il problema è che in una zona con alta densità abitativa l’inserimento è difficile, tra nodi con le autostrade (a Gallarate con A8 e Pedemontana), incroci con strade molto trafficate, paesi quasi saldati tra loro da una crescita poco accorta in passato.
Certo la superstrada – che serve a "connettere l’alto milanese e il basso varesotto a Malpensa" e l’uhba "al sistema auostradale Pedemontano"- consentirebbe anche di liberare dal traffico attuale la Statale 341 che attraversa Samarate e le sue frazioni e lambisce
altri abitati (nella foto: la sede esistente, predisposta per doppia carreggiata, tra Cascina Elisa e Vanzaghello): «La realizzazione della strada è attesa da decenni e risulta un obbiettivo imprescindibile» dice Massimo Cappellano, del PdL samaratese, che rifiuta categoricamente «l’opposizione preconcetta,i toni apocalittici e gli ideologismi che hanno spesso caratterizzato nel passato l’approccio a tale intervento». Ovviamente un’opera di questo tipo ha acceso lo scontro politico anche locale, con l’opposizione che accusa la maggioranza di scarsa attenzione. L’ultimo episodio è relativo al consiglio comunale aperto, che – si decise a marzo – doveva essere convocato entro breve e che invece – dopo le ultime pressioni di Pd, Italia dei Valori, lista civica e Futuro e Libertà – è stato fissato in tutta fretta il 20 luglio prossimo.
Nel frattempo, però, si è arrivati al primo incontro con l’Assessore alle infrastrutture della Regione Raffaele Cattaneo, previsto per oggi. Momento di dialogo tra vertici regionali e locali: il PdL samaratese sembra avere molta fiducia, non fosse che per vicinanza politica tra la il centrodestra della cittadina di 15mila abitanti e l’assessore (vicinanza anche di correnti). «Intendiamo cooperare lealmente con Regione Lombardia, Provincia di Varese e Parco del Ticino» dice ancora il capogruppo del PdL Cappellano, che chiede «serietà e lealtà» all’opposizione, in particolare al Pd.
Esiste comunque un punto di partenza condiviso: è il testo della mozione unica su cui maggioranza e opposizione hanno lavorato a inizio primavera. Documento che richiama tutte le tappe della ormai già lunga storia della variante e che chiede «l’interramento completo del tratto attualmente interessato dal cavalcavia», a ridosso delle frazioni di San Macario e
Cascina Elisa, a confine con i Comuni di Vanzaghello e Lonate Pozzolo. Si tratterebbe di una quota pari al 60% del tracciato, dice il documento, considerato che tratti in trincea e galleria sono già previsti a Nord, al confine con Gallarate (nella foto a destra). Lo scavo potrebbe avvenire a cielo aperto per la gran parte del percorso. Certo, le richieste del territorio confermano quanto sia difficile – ancora una volta – inserire le opere stradali e ferroviarie destinate a connettere le città, la Pedemontana, l’aeroporto di Malpensa, anche in prospettiva di crescita futura.
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