Sul cammino di Santiago con la forza delle braccia
Pietro Scidurlo è in sedia a rotelle dalla nascita, questa mattina si è messo inviaggio verso Santiago di Compostela, su una handbike, una bici azionata a braccia
«Diciassette chili. La prossima volta la bici la scelgo più leggera». Pietro Scidurlo è pronto per partire per il Cammino di Santiago, la sua bici pesa tanto perché è speciale: una handbike, per Pietro che è in sedia a rotelle da quando è nato. Dopo anni di preparazione, venerdì è partito per la sua impresa: percorrere il Cammino di Santiago sulla sua handbike. Sabato mattina il via ufficiale da Saint Jean Pied-de-port, ai piedi dei Pirenei.
Con lui, per l’impresa, sono partiti i genitori e il giovane amico Yari Zardini: Yari andrà in bici, così come il padre di Pietro, Bartolomeo. La mamma
farà da appoggio logistico a bordo dell’auto (nella foto a destra: si carica l’handbike). Il suo progetto ha coinvolto il Velo Club Sommese capitanato da Silvio Pezzotta e anche alcuni sponsor, oltre al Comune che ha dato un patrocinio "simbolico". «Le barriere sono solo nella mente» dice Pietro, ripetendo lo slogan che campeggia anche sul suo blog, attraverso cui seguiremo la sua impresa nei prossimi giorni. Un viaggio personale, ma che ha anche un valore collettivo: «Per aprire la strada», dice Pietro, che vorrebbe scrivere una guida per chi è nella sua stessa condizione e oggi non ha riferimenti per mettersi in cammino. E allora come dicono i pellegrini… Ultreya!
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