Whirlpool, la vertenza si sposta a Trento
Il corteo partito da Gavirate si è concluso con un primo incontro tra le parti. Mercoledì sindacati e azienda si riuniscono in Trentino dove comunque cesserà la produzione
Da Comerio a Trento in meno di ventiquattro ore. Lo sciopero dei lavoratori Whirlpool, corredato da un folto corteo che ha portato stamane (martedì 9 luglio) centinaia di maestranze da Gavirate al centro direzionale di Comerio, è stato seguito dall’incontro tra una rappresentanza sindacale e i vertici della multinazionale degli elettrodomestici. Un primo "round" nel quale i lavoratori hanno messo sul tavolo alcune proposte sulle quali si è registrata qualche apertura che rimanda a un nuovo confronto: domani – mercoledì 10 – dunque si replica ma a Spini di Gardolo e alla trattativa dovrebbe prendere parte anche la Provincia autonoma di Trento.
L’incontro odierno ha visto il respingimento, da parte di Whirlpool, della prima istanza dei sindacati e cioé di evitare la chiusura dello stabilimento trentino; lassù l’azienda americana ha deciso di chiudere la produzione e su questo non intende fare passi indietro. Diversa è la questione dell’industrializzazione del sito: Whirlpool ha dichiarato che intende occuparsi della riconversione della fabbrica voluta da Giovanni Borghi ai tempi della Ignis. «Su questo fronte c’è stata un’apertura da parte dell’azienda ma ci aspettiamo un impegno concreto e diretto perché lo stabilimento di Trento continui ad avere una vita industriale» spiega Stefania Filetti di Fiom Varese, che è anche la responsabile del coordinamento nazionale delle Rsu di Whirlpool. «Per il momento non giudichiamo quest’apertura né positiva né negativa; inizieremo ad avere un giudizio complessivo solo dopo l’incontro che faremo a Trento».
Su una cosa però, Filetti è certa: «La partecipazione all’iniziativa di oggi è stata importante e ha fatto capire all’azienda che la vicenda di questi giorni non riguarda solo i lavoratori di uno stabilimento. La morte di un impianto non è e non garantisce la sopravvivenza di un altro e su questo siamo tutti d’accordo, quindi andiamo avanti compatti con tutti i lavoratori delle diverse realtà che fanno capo a Whirlpool». Anche stamani infatti, alle circa 300 persone giunte da Trento si sono uniti i lavoratori di Cassinetta e Comerio, ma anche le delegazioni provenienti dalle province di Siena e Napoli dove la multinazionale dell’elettrodomestico ha le sue altre sedi italiane.
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