Il “lato B” di Ennio Morricone

Le musiche del Maestro per le fiction televisive su etichetta Rai Trade, distribuita da Ducale Dischi, hanno accompagnato: “Missus”, “Gino Bartali”, “Una storia italiana” , “Piovra”, “Cefalonia” , “Giovanni Falcone"

Tutti ne hanno uno e per capire come è fatto, solitamente, ci si deve voltare. Di spalle, all’indietro, di soppiatto, sfacciatamente. Il “lato B” – non solo quello femminile – lo si scopre solo con millimetrica precisione dopo aver preso le distanze dal tempo, dal corpo, dall’ambiente circostante. Come la musica, il “lato B” completa ciò che si ha davanti – la realtà non sempre mostra ciò che merita vera considerazione – ed aiuta ad illustrare l’arte nella sua unicità. Dicendo, o affermando, più di quanto ci si possa immaginare. Anche Ennio Morricone ne possiede uno, e si tratta della sua produzione di musica applicata ai sceneggiati tv: “Missus”, “Gino Bartali”, “Una storia italiana” (i successi e le sconfitte dei due fratelli Abbagnale), “Piovra”, “Cefalonia” (la resistenza della divisione Acqui, in Grecia, durante la Seconda Guerra Mondiale), “Giovanni Falcone”. Sono solo alcuni esempi di un impegno sconfinato che il compositore romano ha riversato a favore della televisione e delle opere prodotte da Rai Trade: società, anche etichetta discografica, che promuoveva le proprietà intellettuali del gruppo Rai e dal 2010 internazionalizzata nella capogruppo Rai Spa.
Rai Trade – le sue opere fonografiche sono distribuite in esclusiva dalla Ducale dischi di Brebbia – ha dato voce ad alcuni fra i maggiori compositori contemporanei italiani. Ha fatto scuola e cultura. E con questo “lato B” morriconiano, completa la figura di un artista ancora tutto da scoprire. Non più quello dei grandi ritratti cinematografici, ma l’artigiano che scava nelle proprie dimensioni espressive a favore di un pubblico che, attraverso le immagini, conosce o rispolvera i fatti storici e di cronaca di questa Italia. La musica, fatta per essere consumata ma ricordata (un pregio incancellabile di Morricone), non commenta ma aggiunge. Soprattutto, si pone l’obiettivo di comunicare ciò che gli uomini provarono in quei momenti – assurdi, eroici, drammatici, esaltanti – di fronte al coraggio, al sacrificio, alla rinuncia, alla passione e al pericolo. Anche in queste “piccole” colonne sonore, Morricone crea partecipazione e condivisione da parte del pubblico: ciò che hanno fatto questi italiani – nello sport, per la giustizia, per la pace, per la libertà – genera orgoglio e, proprio attraverso la musica, la voglia di non cedere mai. Riservando al cuore, quando è possibile, quella malinconia che aiuta a pensare: perché ci sono ricordi, immagini, visi e parole che ci accompagneranno per sempre. Come la musica di Ennio Morricone.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Agosto 2013
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