Piccolomo, interrogate in procura le figlie
Hanno ribadito al pm le loro accuse contro il padre, che ritengono respsabile della morte di Marisa Maldera
Tina e Cinzia Piccolomo, figlie del killer delle mani mozzate, sono state interrogate questa mattina in procura, dal pm Luca Petrucci. Le due donne hanno raccontato nuovi particolari, e confermato le accuse nei confronti del padre, Pippo Piccolomo, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della loro madre, Marisa Maldera, avvenuta a Caravate nel 2003. Le testimoni hanno ribadito i motivi economici e sentimentali che starebbero alla base della presunta volontà di Piccolomo di sbarazzarsi della moglie (in particolare la relazione con la cameriera marocchina del loro locale, che poi sposò e da cui ha avuto due figli). Piccolomo tuttavia è stato già condannato per omicidio colposo per la morte della prima moglie in un incidente stradale. In teoria, il principio del “ne bis in idem” sancito dall’ordinamento italiano (nessuno può essere processato due volte per uno stesso fatto) escluderebbe una riapertura del caso, ma il gip ha comunque chiesto alla procura nuovi approfondimenti. Tina e Cinzia Piccolomo sono assistite dall’avvocato star della tv Nicodemo Gentile.
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