L’erba maga e l’albero delle farfalle

Nuovo capitolo del viaggio nella natura del Varesotto del nostro lettore Teresio Colombo

Natura di Teresio Colombo

Il giorno 5 del mese di luglio vado a Bregazzana, poiché non sono ancora le otto del mattino, mi inoltro per la stradina senza nome alla sinistra di via Magnani che permette di raggiungere il sentiero che porta sul Chiusarella senza affrontare la scala che porta al piazzale della Chiesa per poi ridiscendere al sentiero, mi sono da poco avviato quando vedo alcune infiorescenze di Veccia montana (1) (Vicia cracca) una leguminosa diffusa nei prati da foraggio, più avanti, al limitare del bosco, alcune piantine di Erba maga comune (2,3) (Circaea lutetiana) una onagracea assai comune con la caratteristica de boccioli rossi che si trasformano in fiori completamente bianchi, molto più avanti nelle vicinanze della strada militare mi attira l’attenzione una piantina di Clinopodio dei boschi (4) (Clinopodium vulgare) L. una labiata diffusa in tutto il parco, arrivato sulla strada militare incontro un cespuglio di Rovo comune (5) (Rubus ulmifolius) Schott una rosacea molto comune nei nostri boschi. Il 9 decido di tornare alle Pizzelle per vedere la fioritura della Elleborina che invece è già sfiorita e ci sono i semi in maturazione in compenso vedo che è fiorito un bel esemplare di Bupleuro ranuncoloide (6) (Blupleurum ranunculoides) una apiacea che ho già vista al monte 3 Croci in posizione che mi avrebbe arrecato grosse difficoltà per fotografarlo è abbastanza diffuso oltre i 900 m, ma ecco una Vedovina a foglie sottili (7)(Scabiosa triandra) L. una dipsacacea dal fusto fiorale di ca, 90 cm credo nel parco più rara della sorella Lomelosia almeno nel parco, invece quello che vedo è un comunissimo Aglio delle streghe (8) (Allium carinatuum) L molto comune nei boschi di tutta la provincia.

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Visto i miglioramenti apportati alla strada il g. 12 decido di recarmi all’alpe Ravetta e partire dalla strada mangiafuoco ed arrivare alla Valfredda. Subito all’inizio trovo del capochino, ma essendo completamente in ombra decido di trascurarlo, poco più avanti una pianta di Centaureo maggiore (9) (Centaurium erytrea) una genzianacea comune nel parco dai 500 m in poi, successivamente un esemplare di Aglio delle bisce (10) (Allium sphaerocephalon) liliacea comune in tutto il parco; eccomi arrivato al pratone da dove sarebbe possibile iniziare la salita alla cima, ma queste sono riflessioni di chi vorrebbe e non può ma un bel Garofano di Sèguier (11) (Dianthus segueiri) una cariofillacea comune in tutto il parco si presenta con i suoi petali con disegno e punti neri sui petali profondamente incisi e vicina una campanula agglomerata(12) (Campanula glomerata) una delle campanulacee comuni nel parco, arrivato ad un punto panoramico detto il asso della civetta per i varesini “ ul sas da la scigueta” dove un Carpino nero (13) (Ostrya caripinifolia) una corilacea comune specie dove il prato secco lascia il posto per i nuovi insediamenti boschivi, vicino al carpino una ombrellifera comune dei prati secchi che penso trattarsi di una Imperatoria veneta (14) (Peucedaum venetum), ancora uno strappo e mi ritrovo al confine con la Valfredda guardo il pianoro alla ricerca di insetti, particolarmente to ricercando la Mantide religiosa che di norma ho trovato in numero notevole in questo luogo ma era in ore più calde, vedo alcuni esemplari di Aglio delle bisce (15) (Allium sphaerocephalon) con l’infiorescenza a forma piramidale anziché sferica, il Biancospino comune (16) (Crataegus monogina) fa bella mostra dei suoi frutti ancora verdi, anche il Vinceotossico comune (17) (Vincetoxicum hiruncinaria) mostra i suoi “peperoni” ricchi di semi alati che il vento disperderà in un vasto raggio. Al ritorno una grossa Canapa acquatica (18) (Eupatorium cannabinum) che non avevo fotografata all’andata perché ancora l’infiorescenza è in bocciolo e perché comune in tutti i luoghi umidi, la pianta è tata utilizzata fino in epoca greca per curare i militi feriti e a rischio di morte per dissanguamento mentre secondo A. Fidi, autore del libro “ Erbe e piante medicinali” possono essere utilizzate le foglie per estrarre un amaro con funzioni di tonico, tornato alla ex alpe Ravetta mi accorgo di un gruppo di Verbena comune (19) (Verbena officinalis) questa verbenacea comune in tutto il territorio provinciale è stata considerata un febbrifugo ed un antinevralgico facile a trovarsi perché la fioritura avviene da maggio a settembre, in letteratura si parla anche di proprietà afrodisiache, ancora un bel cespuglio di albero delle farfalle cioè una Buddleja (20) (Buddleja davidii) arbusto che in pochi anni si è diffuso in tutta la provincia la fioritura abbondante e molto colorata e profumata costituisce una attrazione per numerose farfalle. Non trascuro di fotografare il rovo con ancora i fiori assieme ai frutti che completeranno la maturazione nel mese di agosto si tratta del Rovo comune (21,22) (Rubus ulmifolius) una rosacea comune in tutto il parco.

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Pubblicato il 27 Luglio 2015
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