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Parte da Brenta la campagna moralizzatrice del M5S
Riuniti davanti al municipio i pentastellati hanno chiesto le dimissioni del sindaco del Pd Gianpiero Ballardin. Toninelli: «Andremo in tutti i comuni italiani dove ci sono sindaci del Pd indagati»
«Il sindaco di Brenta Gianpiero Ballardin se ne deve andare perché non può più rappresentare i cittadini. Chi assolve a funzioni pubbliche lo deve fare con disciplina ed onore, lo dice la Costituzione italiana, non serve una sentenza passata in giudicato. Questi signori se ne devono andare a casa, iniziamo da Brenta e continueremo in tutta Italia. Renzi è partito rottamatore oggi è diventato garantista e li difende tutti, sta facendo peggio di quanto ha fatto negli ultimi vent’anni Berlusconi». Danilo Toninelli, deputato del M5S, tra un selfie e un video di fronte al municipio di Brenta, lancia il suo anatema sui sindaci indagati, rivendicando il primato del suo movimento in fatto di espulsioni e pulizia morale. «Noi abbiamo cacciato il nostro consigliere più votato a Quarto – continua Toninelli – ben prima dell’intervento della magistratura, ovvero quando la Capuozzo ha rimbalzato le pressioni della camorra o di chi cercava di ottenere favori».
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La vicenda di Quarto però insegna che avere un curriculum specchiato, come quello del consigliere Giovanni De Robbio, indagato per voto di scambio, non garantisce in assoluto sull’onestà del candidato e che la scelta dei candidati ha per tutti i partiti un’alea che non si può evitare. «Questo è vero – aggiunge Patrizia Bedori, candidato sindaco a Milano – ma la differenza sta nel fatto che noi abbiamo proceduto all’espulsione del consigliere di Quarto che faceva le indebite pressioni dopo una sospensione dello stesso avvenuta a dicembre. È una questione di trasparenza e mi sembra che il Pd con 84 indagati non possa fare la morale agli altri».
Davanti al municipio di Brenta oltre a una quarantina di attivisti del M5S erano presenti anche il candidato sindaco di Varese Alberto Steidl e il consigliere regionale Paola Macchi.
I COMMENTI di Raffaele Cattaneo (Ncd) e Samuele Astuti (Pd)
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