Le palizzate mettono in sicurezza la collina, ma la frana aspetta ancora
A due anni dal movimento franoso che ha "dimezzato" la via di accesso a Premezzo, i lavori sul fronte della collina proseguono, ma c'è uno scoglio da superare
Avanzano i lavori per la risistemazione della frana di Premezzo e ora, a distanza di due anni e più dai movimenti del dicembre del 2013, il progetto viene aggiornato, potenziando l’intervento. «Nell’analisi fatta sono stati individuati tre “nasi”, come li chiamano i geologi» spiega l’assessore ai lavori pubblici Stefano Bubola. Tre punti in cui il terreno è ancora instabile, per cui è prevista un intervento aggiuntivo, comunque dentro nel finanziamento 2014 che ha consentito di dare avvio alla sistemazione del versante di via Macchio (la strada di accesso a Premezzo che rimane a senso unico). Ma intanto c’è anche uno scoglio da superare: il non facile passaggio delle competenze da Provincia a Regione, che potrebbe avere conseguenze sul percorso fin qui immaginato.
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Il versante che affaccia sulla via Macchio si divide in tre: una parte più verso la cima della collina di Premezzo, già al centro di un intervento di risistemazione da parte della Provincia; un tratto centrale (quello toccato dalla frana) che ancora attende l’apertura dei cantieri; il tratto più a valle, verso la Statale 341, dove invece i lavori sono ormai a buon punto. Quest’ultimo è appunto l’intervento da 48mila euro, finanziato con il bando della Provincia del 2014: sono state realizzate palizzate di contenimento in robusto castagno, alte 1,8 metri. La comparsa dei tre “nasi” sul ciglione della collina ha spinto ad ampliare l’intervento, restando comunque nei limiti del finanziamento esterno: «Abbiamo fatto una variante al progetto, che prevede palizzate in acciaio inossidabile nella zona mediana. Terminate le palizzate, procederemo all’idrosemina alla vigilia della primavera».
Resta da fare il tratto intermedio lungo la via, quello dove la frana si è messa in movimento. Sulla sistemazione complessiva incombe però anche qualche incertezza, legata al finanziamento del bando forestale 2015 della Provincia: 118mila euro che coprono una parte consistente dei 176mila necessari. La competenza è passata, insieme alle deleghe, dalla Provincia all’assessorato agricoltura e foreste di Regione Lombardia: oggi l’intervento è bloccato, manca la gara d’appalto e il rischio è che i tempi si possano allungare. Ma è una situazione che riguarda anche altre decine d’interventi in mezza Lombardia, per questo c’è la speranza che il passaggio da Provincia a Regione venga completato in tempi non biblici.
il fronte della frana, ancora coperto da teli in plasticaOrizzonte temporale per terminare l’intervento in via Macchio? «L’impresa – dice l’assessore Bubola – ha lavorato bene e nei tempi, non abbiamo avuto un giorno d’acqua. La speranza è avviare l’ultimo lotto in primavera e concludere entro l’estate estate». E se le risorse esterne finissero bloccate dalla burocrazia? «Se non ce li danno, siamo pronti a partire con risorse proprie, derivate dal piano di lottizzazione di via Morazzone» (capannoni a fianco della rotonda, vedi qui). In passato la questione era già stata oggetto di polemica politica a inizio dicembre: la Lega (all’opposizione) proponeva di avviare l’intervento con risorse proprie del Comune, la maggioranza paventava il rischio di perdere il finanziamento esterno già aggiudicato. Che il percorso sia il più corretto e se arriverà a ottenere il risultato, lo verificheremo tra qualche mese.
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