Fango e neve, edizione “eroica” per il Trail di Bozz

I volontari organizzatori ce l'hanno messa tutta, ma anche i partecipanti hanno messo la loro dose di fatica nella corsa podistica

Trail di Bozz

Fango, neve, “cordate” per risalire i ripidi pendii resi scivolosi: è stata un’edizione eroica, per il Trail di Bozz, la corsa podistica che tocca la zona delle paludi e dei fontanili tra Besnate e Arsago Seprio.

Domenica mattina, 6 marzo, all’indomani della nevicata che ha semi-paralizzato il Varesotto, si è corso lo stesso: una sfida, costata molta fatica (divertente) ai partecipanti ma anche uno sforzo straordinario agli organizzatori, che non hanno voluto annullare. «Il percorso è stato accorciato da 26 a 16 km: ieri abbiamo lavorato tanto per risistemare e definendo un nuovo percorso» spiega Paolo Tognella, vicepresidente della società Insubria Sky Team e responsabile del percorso. «Abbiamo rimosso piante, messo le corde per affrontare le salite. Sembra proprio che il nuovo percorso sia piaciuto».

Per capire lo sforzo fatto, bisogna pensare che nella giornata di ieri alcune strade nella zona erano quasi bloccate da alberi caduti, rimossi dalla Protezione Civile. I volontari di Insubria Sky Team – la società che organizza la gara – hanno lavorato duro nei boschi, confidando nella “fedeltà” dei partecipanti (500 erano gli iscritti), che nonostante il terreno pesante hanno risposto in gran numero: «Abbiamo superato di poco i 400 iscritti, un ottimo risultato».

(nell’immagine: un passaggio particolarmente ostico, fotografato da Giovanni Corbo, il sindaco di Besnatem che ha partecipato alla manifestazione)

Il Trail di Bozz – giunto alla terza edizione – era importante anche perché era la prova di apertura del nuovo Circuito dei Trail delle Prealpi Varesine: doppio risultato dunque per gli organizzatori, che hanno “salvato” l’apertura della stagione podistica.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 06 Marzo 2016
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