Quanto si nasce e si muore in provincia

La popolazione femminile registra molte meno nascite e più decessi rispetto a quella maschile. Il saldo totale è negativo da 4 anni

bambino con papà

Analizzare e conoscere i mutamenti della popolazione è sempre di più un esercizio fondamentale per capire le dinamiche di molti fenomeni sociali e di come essi stiano cambiando.

L’assistenza sanitaria, la pubblica istruzione, la previdenza sociale e le tante voci che compongono lo stato sociale devono essere continuamente aggiornate per assicurare da un lato che funzionino correttamente e dall’altro che siano economicamente sostenibili.

In un precedente articolo abbiamo analizzato come siano cambiate le età della popolazione in provincia di Varese, con un incremento notevole della popolazione anziana:

Ora spostiamo la nostra visualizzazione dei dati sulle nascite e le morti avvenute in provincia di Varese, dati fondamentali per conoscere il saldo naturale della popolazione. I dati presi in oggetto fanno riferimento agli anni compresi tra il 1991 e il 2015. È opportuno precisare che i dati relativi al 2015 sono dati ancora provvisori, indicati nello studio “Bilancio demografico mensile anno 2015” pubblicato dall’Istat l’8 marzo.

La prima cosa che si nota è come a partire dal 2012 il saldo di crescita naturale, determinato dalla differenza tra le nascite e le morti registrate, sia tornato pesantemente in negativo dopo un periodo di 8 anni, dal 2004 al 2011, in cui invece la popolazione era cresciuta stabilmente.

Come accadeva prima del 2004 il trend negativo ricominciato nel 2012 sta registrando dati molto pesanti: -558 nel 2012, -452 nel 2013, -648 nel 2014 e addirittura -1.589 nel 2015. Quest’ultimo dato, tuttavia, fa parte dell’aggregazione dei dati mensili ancora provvisori diffusi dall’Istat che potranno essere confermati solo con la controprova fornita dal dato annuale relativo alla provincia di Varese.

Disaggregando i dati per genere si può osservare, inoltre, come il saldo naturale sia radicalmente diverso tra maschi e femmine. Il trend femminile è sostanzialmente sempre negativo ad eccezione del  2004 e del 2006, mentre quello maschile risulta saldamente positivo dal 2000 ad eccezione del 2003 e del 2015.

Tra i dati che abbiamo visualizzato ci sono anche quello relativi al numero medio di figli per donna: una parabola che cresce fino al 2010 con il picco di 1,5 figli per donna e poi diminuisce. Il periodo in questo caso è quello compreso tra il 2002 e il 2014.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Marzo 2016
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