Si riprende a scavare dopo 35 anni. Alla ricerca della casa longobarda

Gli scavi archeologici si erano interrotti nel 1981 e la zona si era riempita erbacce e betulle. Per tutto luglio 30 studenti della cattolica riportano alla luce la casa medievale e cercano una possibile abitazione longobarda del VII secolo

Un mese alla ricerca di una casa medievale, o addirittura di una casa Longobarda del VII o VIII secolo. È quello che stanno facendo dall’inizio di luglio una trentina di studenti dell’Università Cattolica di Milano agli scavi archeologici di Castelseprio. Sotto la direzione scientifica dei professori Silvia Lusiardi Siena, Marco Sanazzaro e Caterina Giostra, con i direttori di cantiere Leonardo De Vanna e Federica Matteoni, i giovani studenti stanno scavando sotto il sole, divisi in due turni, in un’area degli scavi la cui ricerca si era interrotta nel 1981.

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Ora, dopo oltre 35 anni di interruzione, con la crescita di alcune robinie che aveva preso possesso dello scavo abbandonato, la ricerca è stata ripresa, durerà tutto il mese di luglio e ogni giovedì chiunque potrà andare ad assistere agli scavi. «Tutti vorremmo trovare dei tesori improvvisi – racconta la professoressa Caterina Giostra -, ma questo lavoro è fatto di tanta pazienza e riprendere uno scavo interrotto decine di anni fa, anche con nuove tecnologie come il drone per la fotogrammetria, è un’immensa soddisfazione. Non è escluso che vi possa essere qualche sorpresa, ma andiamo con calma e seguiamo i nostri obiettivi».

Due infatti gli obiettivi di questo scavo che, purtroppo, durerà soltanto un mese: «Il primo è portare alle alla luce i resti della casa medievale mettendo in luce l’utilizzo quotidiano che ne veniva fatto con una serie di attività – racconta la professoressa -. Oltre alle mura e alla divisione delle varie parti della casa, stanno emergendo anche i piani di calpestio in terra battuta accompagnata da meteiale inerte. Il secondo obiettivo è capire cosa c’era prima di questa abitazione. Si era appurato nell’81 che vi era della stratificazione più bassa: erano stati portati alla luce materiali del settimo secolo di età lomgombarda. Vorremmo poter ricostruire, quindi, cosa c’era prima, facendo emergere le tracce insediative longobarde di fine sesto secolo».

Il Castrum di Castelseprio era un castello che in età longobarda aveva attività molto importanti, fra case e artigianato di cui è possibile ancora trovare dei resti. «Non è escluso che intorno a questa casa ve ne siano altre – prosegue la Giostra -. In questo mese, vorremmo poter terminare almeno il settore centrale di questa abitazione, speriamo di finirlo anche con stratigrafia più antica. Se si allargasse lo scavo si troverebbero altre strutture. Sicuramente l’insediamento è più esteso, ma servono tanti fondi per poter allargare questa ricerca. A Castelseprio ci potrebbe essere ancora molto da scoprire».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 07 Luglio 2016
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